Titolo originale | Parwareshghah |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Danimarca, Lussemburgo, Francia, Germania, ights |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Shahrbanoo Sadat |
Attori | Hasibullah Rasooli, Qodratollah Qadiri, Sediqa, Anwar Hashimi, Masihullah Yama Yakmanesh, Arthur Köstler, Fridoon Muradi, Nahid Yakmanesh, Eshanullah Kharoti, Abdul Rahman Formoli, Ahmad Fayaz Osmani, Karan Jeet Singh, Asadullah Kabiri, Daria Gaiduk. |
MYmonetro | 3,27 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 21 maggio 2019
Qodrat è un adolescente che vive a Kabul e si trova a dover fare i conti con polizia, orfanotrofi e cambiamenti politici.
CONSIGLIATO SÌ
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Alla fine degli anni '80, Qodrat, 15 anni, vive nelle strade di Kabul e vende biglietti per il cinema al mercato nero. Come un grande fan di Bollywood, sta sognando scene dei suoi film preferiti. Un giorno, la polizia lo porterà all'orfanotrofio sovietico. Ma a Kabul, la situazione politica sta cambiando. Qodrat e tutti i bambini vogliono difendere le loro case.
C'è un ambizioso progetto à la Truffaut dietro all'opera seconda dell'afghana Shahrbanoo Sadat: come un novello Antoine Doinel, il giovane Quodratollah è protagonista di un racconto di formazione "a episodi", inaugurato con l'infanzia messa in scena da Wolf and Sheep (vincitore alla Quinzaine 2016) e destinato a comporre un ideale ciclo di cinque film; ma soprattutto, come Antoine Doinel, anche il [...] Vai alla recensione »
Nel 2016 la giovane regista afgana Shahrbanoo Sadat vinse un premio a Cannes con Wolf and sheep, il suo debutto semiautobiografico sui bambini pastori delle montagne dell'Afghanistan. A 29 anni la regista ha realizzato il sequel, raccontando la vita di uno di quei pastori, Qodrat, ormai adolescente, interpretato dallo stesso attore non professionista del film precendente (Qodratollah Qadiri).
Come per Guccini, anche per Shahrbanoo Sadat gli eroi sono tutti giovani e belli, specie se sono quelli di Bollywood e dintorni: all'opera seconda, la regista afgana racconta il proprio paese all'alba dell'avvento dei mujaheddin negli anni '80, quando l'Afganistan era sotto il controllo sovietico, attraverso l'iconografia degli eroi cinematografici dell'epoca.