Texas

Film 2005 | Drammatico 105 min.

Regia di Fausto Paravidino. Un film con Fausto Paravidino, Iris Fusetti, Riccardo Scamarcio, Valeria Golino, Valerio Binasco. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 2005, durata 105 minuti. Uscita cinema venerdì 14 ottobre 2005 - MYmonetro 2,31 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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La storia di un gruppo di amici, che, tra problemi più o meno importanti da affrontare, cercano di diventare grandi. O almeno così pare. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Texas ha incassato 321 mila euro .

Consigliato nì!
2,31/5
MYMOVIES 1,50
CRITICA
PUBBLICO 3,11
CONSIGLIATO NÌ
Una fotografia autentica e sincera di una generazione italiana alla ricerca del proprio posto e luogo nel mondo.
Recensione di Letizia della Luna
Recensione di Letizia della Luna

La vita di un gruppo di amici di un piccolo paese del Piemonte raccontata attraverso le vicende di tre notti, una di novembre, una di dicembre vicina al Natale, l'ultima a febbraio. Il film è uno sguardo sulle loro vite e sui loro piccoli problemi quotidiani, più o meno importanti che porteranno tutti i protagonisti sul punto di compiere qualcosa di terribile e qualcuno arriverà anche a un gesto estremo.
Film d'esordio del giovane Fausto Paravidino, sorta di enfant prodige della nuova scena teatrale italiana. Forse anche per le aspettative molte alte che si erano create intorno alla pellicola, il film non sembra essere all'altezza di tutto il battage pubblicitario creatogli intorno. Sebbene infatti si sentano la freschezza, l'entusiasmo e la spontaneità di un giovane che tanto ha voglia di dire, la pellicola ha spesso cadute di ritmo e di stile, che a tratti lo fanno apparire pretenzioso.
Se, per la crudezza di alcune scene e per il linguaggio non politicamente corretto, il film si presenta come l'anti Muccino per eccellenza, questo affresco della provincia italiana, con i suoi sogni e le sue delusioni, non riesce a convincere: rimanendo a metà strada tra fiction e cinema, prendendo a prestito modelli troppo spesso riconoscibili, risultando più spesso del dovuto eccessivamente teatrale.
Nel complesso comunque l'opera è sicuramente sincera, fondata su un'ottima sceneggiatura (firmata dallo stesso Paravidino): una fotografia, forse a volte un po' sbiadita, di una generazione italiana alla ricerca del proprio posto e luogo nel mondo.

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Recensione di Davide Morena
martedì 25 luglio 2006

La vita di un gruppo di amici di un piccolo paese del Piemonte raccontata attraverso le vicende di tre notti, una di novembre, una di dicembre vicina al Natale, l'ultima a febbraio. Il film è uno sguardo sulle loro vite e sui loro piccoli problemi quotidiani, più o meno importanti che porteranno tutti i protagonisti sul punto di compiere qualcosa di terribile e qualcuno arriverà anche a un gesto estremo.
Distribuito da Medusa; presentato in pompa magna, da qualcuno, come il nuovo anno zero del cinema italiano; spasmodicamente atteso da quanti indicano in Paravidino il giovane messia del nostro teatro. Con queste premesse, entriamo in sala più che curiosi, quasi intimoriti da tanti osanna. Poi purtroppo, come troppo spesso accade da troppi anni, dobbiamo stracciare la tessera per il Paradiso e constatare, tristemente, che questo film si assomma ai tanti, troppi che ci fanno vergognare di essere italiani. Il film, o quello che è, rubacchia un po' da Virzì, un po' da Muccino, un po' da Verdone, e alla fine del saccheggio mette insieme il nulla. Attori che in confronto Batistina de L'albero degli zoccoli era laureata alla London's Central School of Speech Training and Dramatic Arts; dialoghi indegni del più rurale cineforum di parrocchia; una fotografia digitale della peggior lega: questi solo alcuni dei tanti difetti, clamorosi, di un film che si fa sinceramente fatica a capire cosa racconti. Perché qualcosa racconta, giusto?
Una stella solo perché Paravidino è ancora abbastanza giovane da addrizzare il tiro, e per Scamarcio per il quale è venuto il momento di trovarsi un nuovo agente.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 13 settembre 2012
Bruce Harper

Il battesimo del fuoco dietro la cinepresa di Fausto Parvidino è un film generoso, divertente e gradevole. E plumbeo. Come il cielo del Piemonte. Profondo Nord. Il nord del Nord. Il film racconta del consueto gruppo di ragazzi irrequieti, smarriti, ribelli, immortalati nel loro più naturale e congeniale contesto: la provincia. Ragazzi disperati, indecisi, costretti a pirotecniche acrobazie [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Il cinema salvato dal teatro? E’ presto per dirlo, ma come anticipavamo ieri Texas di Fausto Paravidino (Orizzonti), giovanissimo ma già affermato autore-attore teatrale, è uno dei migliori esordi di questi anni difficili. Anche se la voglia di dire tutto, e di farlo maneggiando le forme e i codici più disparati, ne fa un film vitale quanto imperfetto.

Cristina Piccino
Il Manifesto

Fausto Paravidino è talento riconosciuto delle nuove generazioni teatrali, coccolato dalla critica più esigente, che coi suoi racconti in scena ha saputo dirci molto del vissuto italiano e di questa nostra sempre più «eccentrica» realtà. Ecco perché Texas, il suo esordio dietro alla macchina da presa, era molto atteso, segnando anche un ulteriore passaggio tra palcoscenico e schermo, movimento questo [...] Vai alla recensione »

Raffaella Giancristofaro
Film Tv

Ovada, provincia di Alessandria. Un sabato sera tra amici, come tanti, cui seguono altri due sabati, raccontati in flashback. Atti spogli di una messinscena quotidiana del vuoto, certe notti, in un Nord Ovest nebbioso e freddo. Paravidino non concede un briciolo di narcisismo ai suoi personaggi, ma anzi li osserva come fa un coetaneo che ha vissuto in città, senza giudicarli.

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Un’opera prima italiana. L’ha realizzata però un autore-attore, Fausto Paravidino, già abbastanza noto sia in teatro sia in tv. Una provincia tra Piemonte e Liguria che, come insinua il titolo, si vorrebbe confrontare, almeno da un punto di vista letterario, con un certo tipo di provincia americana. Tre momenti, tutti collocati all’interno di un sabato sera.

Roberto Nepoti
La Repubblica

Quello al cinema di Fausto Paravidino, giovane teatrante di talento, è il genere d’esordio che si suole definire “promettente”. Termine ambiguo, perché Texas è un misto di energia e debolezza, di idee e approssimazioni (soprattutto in sceneggiatura: con un Io narrante che, a un certo punto, si perde per strada); perché, soprattutto, comincia stentatamente, prendendo quota solo dopo una buona mezz’ora. [...] Vai alla recensione »

Alessandra De Luca
Ciak

Tre sabati sera nella vita di un pugno di ragazzi di periferia dove si intrecciano Le piccole storie di ciascuno e la grande città resta un sogno impossibile. Cinzia (Iris Fusetti ama con ingenuo entusiasmo Gianluca (Riccardo Scamarcio), che si occupa poco di lei. Elisa (Alessia Gai), la più ricca, offre la sua casa al gruppo e Davide (Carlo Orlando), ansioso di perdere la verginità, fraintende la [...] Vai alla recensione »

Oscar Iarussi
La Gazzetta del Mezzogiorno

Un riscatto per l’Italia potrebbe arrivare oggi da Texas dell’esordiente Fausto Paravidino, trentenne regista-attore di formazione teatrale, che il direttore della Mostra Marco Mueller ha inserito negli “Orizzonti” veneziani. Ieri la proiezione-stampa è stata ampiamente positiva e il film, prodotto dalla Fandango del barese Domenico Procacci, si candida ad avere un suo pubblico non solo festivaliero [...] Vai alla recensione »

Redazione
Il Giornale

Subito le carte in tavola: ci sono sconsigli e sconsigli. Per fare un paragone calcistico Passo a due, da un'idea di Maurizio Costanzo, è da cartellino rosso; questo Texas dell'esordiente, ma già affermato autore teatrale, genovese Fausto Paradivino non merita nemmeno il giallo, al massimo un'ammonizione verbale. Per esempio a ridurre il numero dei rutti.

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

L’han messo a Alessandria perché c’è più nebbia” cantava Enzo Jannacci, quando il servizio militare si faceva lontano da casa. Ora la nebbia non c’è più, o almeno nel film di Fausto Paravidino non si vede. I giovanotti fanno il servizio civile, e quando lo raccontano agli amici sembrano reduci dal Vietnam ancora sotto choc. Ci sono gli autogrill, rassicuranti perché sempre aperti, dice la pensatrice [...] Vai alla recensione »

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