La rosa bianca - Sophie Scholl

Film 2005 | Drammatico +16 117 min.

Titolo originaleSophie Scholl - Die letzten Tage
Anno2005
GenereDrammatico
ProduzioneGermania
Durata117 minuti
Regia diMarc Rothemund
AttoriJulia Jentsch, Alexander Held, Fabian Hinrichs, Johanna Gastdorf, André Hennicke Florian Stetter, Johannes Suhm, Petra Kelling, Maximilian Brückner, Lilli Jung, Klaus Händl, Jörg Hube, Franz Staber, Maria Hofstätter, Wolfgang Pregler.
Uscitavenerdì 28 ottobre 2005
TagDa vedere 2005
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 3,19 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Marc Rothemund. Un film Da vedere 2005 con Julia Jentsch, Alexander Held, Fabian Hinrichs, Johanna Gastdorf, André Hennicke. Cast completo Titolo originale: Sophie Scholl - Die letzten Tage. Genere Drammatico - Germania, 2005, durata 117 minuti. Uscita cinema venerdì 28 ottobre 2005Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 3,19 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 10 novembre 2009

Gli ultimi giorni della vita di una ragazza, che insieme ad alcuni amici, fonda un gruppo di resistenza al Nazismo. Grande successo a Berlino per il film del regista tedesco. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Berlino, In Italia al Box Office La rosa bianca - Sophie Scholl ha incassato 760 mila euro .

Consigliato sì!
3,19/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,37
CONSIGLIATO SÌ
Gli ultimi giorni di una protagonista della resistenza al nazismo.
Recensione di Marzia Gandolfi
Recensione di Marzia Gandolfi

Il 17 febbraio del 1943, quando il governo tedesco dichiarò caduta e perduta Stalingrado, un gruppo di studenti dell'università di Monaco si convinse che la fine della guerra fosse ormai prossima. Otto mesi di bombardamenti continuati e le numerose perdite di soldati sul fronte orientale accrebbero l'ottimismo e l'euforia del movimento di resistenza studentesco de La Rosa Bianca. I tempi e il popolo tedesco erano maturi per il loro sesto volantino rivoluzionario. Furono i fratelli Scholl, Hans e Sophie, a offrirsi volontari e a immolarsi, ignari, per la causa. Quella mattina di febbraio centinaia di volantini di denuncia contro i crimini nazisti vennero disseminati lungo i corridoi degli atenei. Un gesto azzardato che divenne il loro punto di non ritorno: sorpresi da un sorvegliante, furono interrogati dalla Gestapo, processati dalla Corte Popolare di Giustizia e condannati alla ghigliottina in soli cinque giorni.
I fratelli Scholl, così come tutti i membri della resistenza che nei mesi successivi furono rintracciati e indagati, "peccarono" di entusiasmo: all'epoca dei fatti nessuno di loro avrebbe potuto prevedere che la guerra sarebbe durata ancora due anni, ma soprattutto nessuno di loro capì quanto lontani fossero i tedeschi dal prendere coscienza dell'orrore del quale finirono per essere complici. Alcuni testimoni raccontarono il lungo applauso che accolse il ritorno in accademia del sorvegliante delatore.
La storia de La Rosa Bianca e dei fratelli Scholl non è nuova al cinema tedesco, il regista Marc Rothemund è stato preceduto negli anni Ottanta da due connazionali, gli autori Percy Adlon e Michael Verhoeven. Questa volta però ci troviamo davanti a un'opera con un diverso respiro e con una diversa storia, che prende avvio ed è favorita dal ritrovamento di documenti inediti conservati per decenni negli archivi della Germania Est e resi pubblici soltanto nel 1990. A partire dai verbali originali degli interrogatori e dalle numerose testimonianze, come quella della compagna di cella Else Gebel, Rothemund costruisce un film dove il 90% delle parole e delle azioni sono autentiche, riservandosi soltanto in due occasioni di sviluppare una sua verità.
Nelle opere precedenti Sophie finiva per perdersi e confondersi nel gruppo, nel coro studentesco. Qui, al contrario, ogni movimento della macchina da presa, ogni piano è per lei, per la sua figura esile e tragica, portatrice sana, come Antigone, di amore fraterno e di coraggio civile. A incarnare il sacrificio di Sophie è il talento di Julia Jentsch, sola davanti alla macchina da presa che lascia sullo sfondo bandiere e divise. Dentro resta soltanto il volto di una ragazzina che raggiunge la maturità nel tempo fugace di una canzone di Billie Holiday.

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Recensione di Francesca Felletti
lunedì 13 novembre 2006

Una ragazza normale capace di azioni eccezionali: appare così Sophie Sholl nel ritratto di Mark Rothermund. Una ragazza normale che ascolta con l'amica del cuore le canzoni di Billie Holiday, che beve vino e fuma sigarette, che s'incanta davanti a un brano di musica classica e si accende di passione quando parla del suo fidanzato, soldato al fronte. Ma una ragazza che crede nella libertà e che vuole salvare il suo paese dal massacro in cui Hitler lo sta precipitando (siamo nel '43: le sorti della seconda guerra mondiale sono ormai segnate). Per questo Sophie fonda con il fratello e alcuni amici il gruppo della Rosa Bianca: per combattere il nazismo attraverso le parole dei volantini che distribuiscono al popolo tedesco esortandolo alla resistenza contro il regime. E' il 18 febbraio quando i fratelli Sholl decidono di diffondere i loro ciclostilati all'Università di Monaco, ed è il 22 febbraio quando, poco più che ventenni, vengono giustiziati per alto tradimento. Il film racconta tutto questo: la vita quotidiana di Sophie nelle prime scene dai toni caldi del giallo e del rosso, poi la sequenza dell'università, cinematograficamente la più riuscita, costruita sulla ripetizione estenuante dei gesti dei due che depositano i volantini ad ogni piano, ad ogni porta, ad ogni colonna, mentre la suspense cresce e culmina nel momento della campanella di fine lezione: Sophie lancia dall'ultimo piano un faldone di volantini sull'enorme atrio (ampiezza inquietante resa ancor più evidente dall'uso insistito del grandangolo e, in quest'ultima immagine, dall'inquadratura dal basso con la pioggia di fogli). Da qui i colori si fanno freddi: prima il bianco poi tutte le sfumature del grigio saranno le predominanti. La scoperta dei colpevoli, l'arresto e gli interrogatori con il funzionario della Gestapo che, senza accorgersene e senza volerlo ammettere a se stesso, lentamente inizia a comprendere le ragioni della ragazza, si affeziona a lei e vorrebbe salvarla. Ma Sophie non torna indietro, non abiura e non si pente: "Sono convinta di avere agito nell'interesse del mio popolo e ne accetto tutte le conseguenze" dice con una semplicità che è lontana tanto dall'orgoglio quanto dall'umiliazione. Infine il processo, in cui i condannati avvertono la corte: "Presto vi troverete voi al nostro posto!", e l'esecuzione. Tutto raccontato senza retorica, senza sentimentalismi: le inquadrature insistite in cui la protagonista guarda il cielo dai vetri delle finestre dietro a cui è prigioniera dicono un mondo in un'immagine, bastano da sole a giustificare l'Orso al regista Rothermund e all'attrice Julia Jentsch. Qualche piccola perplessità sulla parte centrale, costruita sui verbali degli interrogatori della Gestapo ai membri della Rosa Bianca, che nella sua verbosità rischia di farsi, a tratti, ripetitiva. Ma quello di Sophie Sholl, pur già raccontato altre volte al cinema, resta un esempio la cui forza di monito rimane intatta nel tempo.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 3 gennaio 2010
Salvatore Scaglia

"La rosa bianca" è un lungometraggio ambientato a Monaco di Baviera, nella Germania nazionalsocialista del 1943, in cui una studentessa universitaria, Sophie Scholl (Julia Jentsch), assieme a pochi altri, tra cui il fratello Hans e l’amico Christoph Prost, anima un gruppo d’ispirazione cristiana - sparuto, ma combattivo - di lotta alla dittatura.

domenica 29 gennaio 2012
Fabian T.

Questo film ha il pregio di mostrare l'eroismo e gli alti valori dei membri della "Rosa Bianca", in particolare di Sophie Scholl, rappresentante nella sua persona e nelle sue idee tutto ciò che di buono, sano e giusto ancora rimaneva della Germania nazista. Difficile dire se il regista sia stato del tutto onesto nel perorare la causa delle vittime di tale resistenza antinazista o se abbia anche e soprattutt [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 aprile 2009
zapata

credo che andrebbe fatto vedere ai nostri adolescenti. per quanto riguarda la realizzazione, alcune cose non mi convincono, ma tutto sommato un bel film.

domenica 8 marzo 2020
Onufrio

La vera storia dei fratelli Hans e Sophie Scholl, membri del movimento della "Rosa Bianca", un movimento non violento incentrato sull'informazione al popolo tedesco ormai "vittima" del proprio Fuhrer, avido di sangue e di vendetta, nonostante la recente sconfitta in campagna di Russia. I fratelli verranno scoperti mentre lasciano dei volantini all'Università di Baviera. [...] Vai alla recensione »

martedì 5 dicembre 2017
Francis Metal

La storia alla base è vera, il soggetto di partenza va benissimo, ma la realizzazione lascia desiderare, è un film troppo lento e monotono, ambientato quasi ed esclusivamente nella sala degli interrogatori, è davvero ostico da seguire... I personaggi sono delle macchiette o poco più. Peccato... 

domenica 27 novembre 2016
gpistoia39

Bellissimo film ma gli autori e gli sceneggiatori si sono dimenticati di scrivere da chi hanno preso la trama di tutto il film e cioè da "erano in sei" scritto da Alfred Neumann e pubblicato da Medusa Mondadori nel 1948. Anche Fallada si è dimenticato di aver copiato tutte le fasi del Processo del suo romanzo "ognuno muore da solo" dallo stesso Neumann.

domenica 6 dicembre 2009
paride86

Storia di una ragazza appartenente al gruppo cristiano "La Rosa Bianca", giustiziata dai nazisti per propaganda contro il Reich. E' un film molto toccante che, però, non riesce mai a decidersi tra la storia individuale di Sophie Scholl e quella collettiva del gruppo cristiano contro il brutale regime nazista. Un "errore" presente nel film, inoltre è la presunta contrapposizione tra cristiani (buoni) [...] Vai alla recensione »

lunedì 29 maggio 2017
robinmax68

Il film è ben fatto, gli attori sono fin troppo bravi e non mi meraviglierei se l'attore che veste la tunica rossa in tribunale sia un nazista,purtroppo vedendo questo film mi son fatto una brutta opinione della Germania e dei tedeschi...come diceva giustamente Sophie nel processo..."Questa nazione sarà odiata dalle generazioni future.

lunedì 28 febbraio 2011
paperino

Quello che più mi  piaciuto di questo film, oltre all'interpretazione della protagonista,è  stata la capacità di rendere la situazione storica e sociale dell'epoca con estrema misura e , direi " compostezza ". A parte il timbro di voce  arrogante e brutale del funzionario che interroga Sophie  e quello del giudice per il quale, si  capisce [...] Vai alla recensione »

Frasi
Il sole splende ancora!
Una frase di Sophie Scholl (Julia Jentsch)
dal film La rosa bianca - Sophie Scholl - a cura di devil
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Paolo D'Agostini
La Repubblica

Chi sono gli eroi? Eroi furono i dodici docenti universi-tari italiani che nel 1931 rifiutarono di giurate fedeltà al regime fascista. Un eroina era Rosa Parks, morta solo due giorni fa a 92 anni, che cinquant’anni fa nell’Alabama segregazionista ruppe il tabù prendendo posto, lei nera, su un autobus riservato ai bianchi. Ed eroi furono i pochi studenti universitari che all’mie zio del 1943 a Monaco, [...] Vai alla recensione »

Raffaella Giancristofaro
Film Tv

Il nazismo visto da chi non era d’accordo col regime. Il film di Rothemund dà visibilità, con onestà e rispetto, ai tedeschi non allineati. Quelli della Rosa bianca, organizzazione parastudentesca che a Monaco, nel 1943, voleva risvegliare le coscienze stordite dalla propaganda. Partendo da fatti veri, integrati da materiali inediti, si ricostruisce la vicenda di Sophie Scholl, ventuno anni, che col [...] Vai alla recensione »

Beatrice Mele
Il Mucchio

C’è sempre bisogno di film come La Rosa Bianca, una pellicola necessaria da contrapporre alle marce neonaziste americane, alle scritte (omo)xenofobe che imbrattano l’Europa e agli eserciti imberbi di nazi nostrani che vanno e si moltiplicano. Perché gli anni passano ma l’acqua stagnante sotto i ponti è sempre la stessa. E il sangue pure. La rosa bianca racconta la storia vera - il 90 percento di [...] Vai alla recensione »

Pedro Armocida
Il Giornale

Lo schermo è nero. Si sente solo il rumore della ghigliottina e il rimbalzare della testa. Prima una, poi un'altra, infine un'altra ancora. Forse è questa «immagine» finale di La Rosa Bianca-Sophie Scholl, grande lezione su cosa significhi far vedere veramente ciò che non si può guardare, che ha convinto la giuria dello scorso Festival di Berlino a premiare l'emozionante film di Marc Rothemund per [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

La Germania salvata da un gruppo di giovani. Sono i ragazzi della Rosa bianca il piccolo gruppo di resistenza antinazista che per pochi mesi, a partire dal 1942, tentò di risvegliare la coscienza di un popolo inebetito dalla dittatura. A loro, e in particolare alla ventunenne Sophie Scholl, finita sulla ghigliottina per aver distribuito alcuni volantini «sovversivi» è dedicato il toccante film dì Marc [...] Vai alla recensione »

Roberto Silvestri
Il Manifesto

Il cinema tedesco, da un po' di tempo, ha riaperto il capitolo, a lungo rimosso, del suo doloroso e funesto passato pagano«fondamentalista». Già Michael Verhoeven e Percy Adlon illuminarono la vicenda, in ombra, della resistenza tedesca al terzo Reich e del gruppo cristiano «La Rosa Bianca». Su cui torna Shopie Scholl- La rosa bianca, Orso d'Argento a Berlino 2005.

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Sophie e Hans Scholl e Cristoph Probst hanno incitato «al rovesciamento dello stile di vita nazionalsocialista del nostro popolo». Così scrive il giudice Roland Freisler nella sentenza con cui li manda a morte, alla fine del primo processo contro la Rosa Bianca. il 22 febbraio del 1943. E proprio questo hanno sperato i tre: hanno sperato e tentato di.

Lorenzo Buccella
L'Unità

Una cosa è sicura. Berlino vuole avere memoria. E in un festival, come quello di quest'anno, pieno di pellicole che si spingono a rispolverare gli ingombri del passato nazista, il nuovo film tedesco Sophie Scholl - die letzten Tage del trentaseienne Marc Rothemund non poteva che fagocitare le attenzioni di giornata. Attesa, battage pubblicitario, prime pagine dei giornali locali a far da cassa di risonanza [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Il cinema tedesco si è già occupato della «Rosa Bianca», quel movimento di resistenza che radunò a Monaco un gruppo di universitari decisi, nel ’43. di fare appello all’opinione pubblica contro il nazismo. Una prima volta se ne occupò Michael Verhoeven con Die weisse Rose, sulla organizzazione del movimento, una seconda volta Percy Adlon con Funf lezte Tage, sugli ultimi cinque giorni di Sophie Scholl, [...] Vai alla recensione »

Luciana Vecchioli
Il Tempo

A Berlino quest'anno ha conquistato l'Orso d'Argento per la regia e l'intensa interpretazione dell'attrice tedesca Julia Jentsch nella parte di Sophie Scholl. In Germania è stato visto da oltre un milione di spettatori, aggiudicandosi il miglior risultato in termini di incasso dei film drammatici. Ed ora è candidato dal suo Paese all'Oscar 2006 nella sezione destinata ai film stranieri.

Fulvia Caprara
La Stampa

Molti applausi, grande attenzione, tante domande su un presente inquieto e su un passato che va ancora metabolizzato. Nel 60° anniversario di un bombardamento particolarmente cruento, quello che, tra il 13 e 14 febbraio del'45, rase al suolo Dresda, il FilmFest presenta «Sophie Scholl - The final days» di Marc Rothemund sui martiri di fede cattolica della «Rosa bianca».

Roberta Ronconi
Liberazione

«Ma davvero volete che il nostro destino sia quello di un popolo odiato da tutti?». Quanta forza preconizzatrice in questa frase se si pensa che la scrisse un gruppetto di giovanissimi tedeschi nel 1943. In un volantino che, assieme ad altri cinque di tenore antinazista, costò loro la testa. Si chiamavano Sophie e Hans Scholl i due fratelli che diedero vita alla Rosa Bianca, piccola organizzazione [...] Vai alla recensione »

Roberta Bottari
Il Messaggero

Monaco di Baviera, 1943. Mentre Hitler porta avanti la guerra in Europa, un gruppo di ragazzi si organizza in un movimento di resistenza pacifica per far cadere il Terzo Reich, la “Rosa Bianca”. L’unica donna del gruppo, Sophie Scholl (Julia Jentsch), ha solo 21 anni: abbastanza per sviluppare uno sprezzante senso anti-nazista, davvero pochi per morire.

Silvana Silvestri
Il Manifesto

Il volto serio e appassionato di Julia Jentsch rispecchia gli interrogativi della nuova generazione tedesca che in Sophie Scholl Die letzen Tage («Sophie Scholl - Gli ultimi giorni», distribuito da settembre dall'Istituto Luce) ha l'occasione di scoprire una pagina di storia a lungo occultata, la straordinaria resistenza dei giovani bavaresi della «Die Weisse Rose» la Rosa bianca, durante il nazismo [...] Vai alla recensione »

Liana Messina
D di Repubblica

In febbraio, al Festival di Berlino è arrivata quasi da sconosciuta e se n’è andata con l’Orso d’argento alla miglior interpretazione. Era solo l’inizio: Julia Jentsch in Germania ha vinto tutti i premi dell’anno e il film di cui è protagonista è stato visto da centinaia di migliaia di spettatori, proiettato nelle scuole, portato in giro per il mondo.

Roberta Bottari
Il Messaggero

Il giudice Roland Freisler, soprannominato “il sanguinario”, nel febbraio del 1943 condannò a morte Sophie Scholl, una ragazza di 21 anni. Aveva distribuito una manciata di volantini all’Università di Monaco di Baviera: al magistrato la morte per ghigliottina sembrò una punizione giusta, equa. La storia di Sophie è al centro del film La Rosa Bianca di Marc Rothemund, premiato al Festival di Berlino [...] Vai alla recensione »

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

I verbali degli interrogatori e del processo contro “Die Weisse Rose” – il gruppo di studenti che tra il giugno del 1942 e i primi mesi del 1943 stampò e fece circolare volantini antinazisti all’università di Monaco – sono stati recuperati dagli archivi della ex DDR solo all’inizio degli anni 90. Marc Rothemund, classe 1968, li ha letti da cima a fondo assieme al suo sceneggiatore Fred Breinersdorfer. [...] Vai alla recensione »

Dario Zonta
L'Unità

La Rosa Bianca è il nome dì un gruppo studentesco di resistenza pacifica che nel febbraio del ‘43 ha tentato di opporsi al regime hitleriano. Il giovane regista tedesco Marc Rothemund ne ha fatto un film che ha avuto gli onori del Festival di Berlino (aggiudicandosi la migliore regia e la migliore interpretazione femminile), ed è il candidato agli Oscar per la Germania: La rosa bianca.

Maurizio Cabona
Il Giornale

Quando la Germania era solo il baluardo della Nato, il suo presente contava più del passato; quando la Germania è diventata anche rivale degli Stati Uniti, il suo passato s'è mutato in inespiabile, perpetuo presente. A queste fasi storico-politiche corrispondono fasi cinematografiche: prima Hollywood opponeva prodi della Wehrmacht ad assassini della Gestapo; poi la linea di demarcazione è divenuta [...] Vai alla recensione »

Massimo Lastrucci
Ciak

Gli ultimi giorni della vita di Sophie Scholl, studentessa universitaria a Monaco, arrestata il 18 febbraio 1943 per aver distribuito volantini a favore della pace e contro il nazismo. Il film di Marc Rothemund è il resoconto di come venne stroncato uno dei pochissimi movimenti organizzati di opposizione a Hitler, quello denominato La Rosa Bianca. Non avendo bisogno di enfatizzare una materia già così [...] Vai alla recensione »

winner
miglior regia
Festival di Berlino
2005
winner
miglior attrice
Festival di Berlino
2005
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