La guerra dei Roses

Acquista su Ibs.it   Dvd La guerra dei Roses   Blu-Ray La guerra dei Roses  
   
   
   

Irene Bignardi

La Repubblica

Se l’ondata di film made in Usa su famiglia e dintorni ha dato negli ultimi tempi l’impressione che l’America si stia trasformando in un giardino di rose, di magnolie o quantomeno in un giardino d’infanzia, è arrivato per fortuna chi ha voglia di dissentire. Danny De Vito, al suo secondo film dietro la macchina da presa, The War of the Roses - da tradurre, con perdita inevitabile di allusività, La guerra dei Roses - ha inventato una commedia nera e perfida sul sogno familiare americano, scandita da tempi perfetti e da una sceneggiatura degna di Ben Hecht (firmata invece da Michael Leeson).
Oliver - Michael Douglas al suo meglio come yuppie dal volto umano - e sua moglie Barbara - una Kathleen Turner geniale nelle sfumature, nell’ambiguità e nei ritmi della commedia - si sono trovati, amati, sposati, hanno sfornato i bambini grassocci del benessere, hanno avuto successo (lui, veramente, ma lei ha portato a un’estenuata perfezione la casa e la vita sociale), e sono rimasti soli. E un banale incidente fa annusare alla casalinga Barbara l’odore della libertà. Non c’è un altro, è solo la fine dell’amore. Chiede il divorzio, chiede la casa, simbolo della perfezione apparente del matrimonio andato in frantumi, dello status, e della realizzazione sociale. E poiché Oliver non ci sta e inventa una convivenza da divorziati in casa, dà fuoco alle polveri di una guerra domestica tanto fantasiosa quanto cruenta, senza esclusione di colpi, di cadaveri, di oggetti preziosi infranti.
Danny De Vito (nel film un avvocato che racconta la guerra di Oliver e Barbara come caso esemplare a un cliente che va a chiedergli un consiglio matrimoniale) ha dichiarato di aver fatto un film contro il divorzio. Più che contro il divorzio, che sembrerebbe l’unica soluzione all’impossibile belligeranza dei due coniugi, De Vito attacca, con superba leggerezza e gusto per l’eccesso, il culto americano della roba, la corsa al successo e una condizione femminile, tanto balorda e frustrante quanto comoda e voluta, che di questa condizione è uno dei risvolti.
In un susseguirsi di colpi bassi e di trappole mortali, in un infrangersi di cristalli e di porcellane, il benessere yuppie si sbriciola come l’amore che non c’è più, ma che, paradossalmente, potrebbe forse tornare attraverso la guerra d’amore.
Da Irene Bignardi, Il declino dell’impero americano, Feltrinelli, Milano, 1996


di Irene Bignardi, 1996

Sei d'accordo con la recensione di Irene Bignardi?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
100%
No
0%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico
La guerra dei Roses | Indice

Recensioni & Opinionisti Premi
Multimedia Shop & Showtime
MYmovies

Stefano Lo Verme
Pubblico (per gradimento)
  1° | mister prudente
  2° | paolp78
  3° | carlotrevisan
Golden Globes (3)


Articoli & News
Immagini
1 | 2 | 3 |
Shop
DVD
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità