Mario Luzi
Alberto Lattuada fin dai tempi di Giacomo l’Idealista ha sempre rappresentato nel quadro del nostro cinema la tesi della cultura figurativa e tecnica, della studiata purezza formale di contro alla faciloneria e all’approssimazione imperanti specialmente nell’anteguerra. Ci stupisce pertanto di vederlo impegnato in questo film di gusto popolare, impostato come un romanzo d’appendice su forti e grossolani contrasti e situazioni estreme le quali nascono da circostanze sempre un po’ troppo artificiali o esagerate, tali da apparire ciascuna un colpo di scena. [...]
di Mario Luzi, articolo completo (1693 caratteri spazi inclusi) su 1995