Gian Luigi Rondi
Il Tempo
La “Bottega” di Pupi Avati (ma chiamatela anche “factory”, officina, scuola d’ante) ci ha sfornato un nuovo gioiellino. Bellissimo e, come impostazione organizzativa e creativa, del tutto insolito se non addirittura unico. Il soggetto, infatti, è di Pupi Avati, i cinque episodi in cui il film consiste non solo sono diretti da cinque registi diversi (un fatto abbastanza consueto) ma, girati tutti contemporaneamente in cinque luoghi diversi d’Italia nel breve arco di una settimana, hanno consentito che i tempi di produzione non superassero i sette giorni. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (4910 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 14 maggio 1988
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