Borotalco

Gian Luigi Rondi

Carlo Verdone, con le doti comiche che gli conosciamo, si è divertito finora a ricreare sullo schermo quella saporita galleria di personaggi con cui tanto si era fatto apprezzare in teatro e alla televisione, cimentandosi spesso con dei veri e propri virtuosismi alla Fregoli. Oggi mostra invece di preferire un personaggio solo, sia pure a due facce, quello di un bravo ragazzotto ricco solo di ritrosie e di timidezze che un giorno, in seguito all’incontro fortuito con un avventuriero dai modi aggressivi e disinvolti, cambia se non personalità certo toni ed aspetto: per conquistare una ragazza cui, ovviamente, piacciono più i play–boys che non gli indecisi. [...]

di Gian Luigi Rondi, articolo completo (3115 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 23 gennaio 1982