Lietta Tornabuoni
La Stampa
Un bellissimo film iraniano, Takhté Siah (Le lavagne) della ventenne Samira Makhmalbaf, prodotto anche da Fabrica, la società italiana di Luciano Benetton, racconta in forma metaforica tutti i senza terra, i profughi e gli erranti, gli affamati e gli incolti sempre in fuga del mondo contemporaneo: ma specialmente i curdi senza patria, perseguitati. Uno straordinario talento visuale crea immagini difficili da dimenticare, in cui poesia e realismo si mescolano con grande efficacia aspra denuncia e nobile commozione. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2192 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 13 Maggio 2000