Luigi Paini
Il Sole-24 Ore
Avevamo lasciato Manon bambina, con gli occhi ancora pieni di una scena orribile e blasfema: il vecchio Papet (Yves Montand) che "battezzava" il nipote Ugolin (Daniel Auteuil) proprio con l'acqua di quella fonte tanto a lungo - ma inutilmente - cercata dal padre Jean. Sono passati circa dieci anni da quel momento, che concludeva Jean de Florette, prima parte del film che Claude Berri ha tratto dal romanzo L'eau des collines di Marcel Pagnal; ora Manon (Emmanuelle Béart) fa la pastorella per conto di una coppia di vecchi immigrati italiani. [...]
di Luigi Paini, articolo completo (1294 caratteri spazi inclusi) su Il Sole-24 Ore