Alberto Moravia
Gli assassini hanno già ucciso il signor Clutter, il figlio Kenyon, la figlia Nancy. Adesso camminano attraverso il pianerottolo avvicinandosi alla porta della camera in cui la madre, Bonnie Clutter, legata e imbavagliata ma purtroppo con le orecchie bene aperte, ha udito il fracasso della strage della propria famiglia. A questo punto del suo romanzo A sangue freddo, Truman Capote mette da parte i taccuini nei quali, com’è da credersi, ha consegnato le informazioni accumulate durante cinque anni di sodalizio con i due assassini, e ricorre francamente alla propria immaginazione. [...]
di Alberto Moravia, articolo completo (4898 caratteri spazi inclusi) su 1975