Ugo Casiraghi
Un anziano ronin disoccupato, cavaliere senza guerra e senza padrone, si assume il compito di strappare il velo al mondo dei samurai, di mostrare il risvolto formalista, interessato e crudele del loro codice d’onore, e con ciò di porre sotto accusa una tradizione guerriera e di casta, che ha sempre pesato sul Giappone feudale. L’arma tagliente di cui si serve Kobayashi è l’ironia. Egli prende alla gola il pubblico dall’inizio, con una sequenza di harakiri d’una brutalità inaudita, fisicamente quasi insopportabile. [...]
di Ugo Casiraghi, articolo completo (1943 caratteri spazi inclusi) su finissimo.