Lietta Tornabuoni
La Stampa
È un po’deludente vedere il venerato George A. Romero de La notte dei morti viventi dirigere la versione cinematografica, molto ben fatta ma assai poco personale, d’un romanzo di fanta horror pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer, scritto dal maggiore autore americano del genere, Stephen King. L’esecuzione impeccabile è passiva: i temi del racconto sono quelli che da tempo appassionano e inquietano lo scrittore, la presenza contemporanea del Bene e del Male nella natura d’ogni essere umano, lo sdoppiamento di personalità, il proprio rapporto con la scrittura e con l’industria editoriale e con i gusti dei lettori. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2903 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 21 Agosto 1993