Alessandra Levantesi
La Stampa
Per gli amanti del cinema americano indipendente, il nome di Tom DiCillo significaAa fotografia di Stranger than Paradise di Jim Jarmush e un graziosissimo esordio nella regia, Johnny Suede, con l’astro allora emergente Brad Pitt. A questi spettatori non c’è bisogno di raccomandare Si gira a Manhattan, che arriva da noi onus~0 dei premi ricevuti al Sundance di Robert Redford e a Deauville. Come il titolo italiano suggerisce, si tratta di un film su un film, una situazione che è diventata un genere: c’è bisogno di citare gli strano ti esempi che vanno da 8 1/2 di Fellini a Effetto notte di Truffaut, da Stardust Memories di Allen a Sogni d’oro di Moretti?
A dire il vero, l’abusato tema non ha mai attratto particolarmente il pubblico (salvo il caso di 8 1/2). [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (2202 caratteri spazi inclusi) su La Stampa
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