È arrivata la felicità

Mario Gromo

Un'altra commediola riuscita, questo Gary Cooper non lo dimenticheremo. Il lasagnone lungo lungo, dal volto sempre un po' assente, un po' mutria, e due chiari occhi di ragazzo, ha trovato nel signor Deeds il personaggio che sembra ritagliato su misura per lui, per le sue inconfondibili ma non varie virtù di attore. Chi si ricordasse di Jean de la Lune troverà qui un altro Jean, ma posto dì fronte a milioni di dollari. Sul povero Deeds cade infatti una grossa tegola. Lui che se ne vive beato in provincia, poeta, sissignori, poeta, scrive poesie; e musico, sissignori; suona il trombone, e da virtuoso, nella banda del paese; lui che a trent'anni passati vive con una governante come vivrebbe un ragazzino di dodici; si vede d'un tratto piombare in casa due avvocati che gli dicono: è morto vostro zio, ne ereditate venti milioni di dollari. [...]

di Mario Gromo, articolo completo (2016 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957