Mario Gromo
La Stampa
Vi fu un tempo nel quale un regista non era compiutamente rispettabile se non riusciva ad accaparrarsi un romanzo assai noto. Tutti sullo stesso piano, I promessi sposi, I tre moschettieri, Il ponte dei sospiri, purché vi fossero pretesti per molti costumi, molte parrucche, molte comparse. Quei film si chiamavano «super-colossi», l'ultimo della serie doveva essere fino a ieri Ben-Hur, che Fred Niblo desunse da Lew Wallace. Ora, con il film parlato, ci si rivolge anche al teatro, Il segno della Croce è tratto dall'omonimo copione di Wilson Barret, già un'economica edizione cinematografica ne era stata fatta, nel 1914, da William Farnum. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (3152 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957
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