Stefano Reggiani
Nuti sa fare i suoi calcoli, si circonda dei collaboratori giusti (qui si tratta soprattutto di Vincenzo Cerami, sceneggiatorè e romanziere), aspira a traguardi possibili, ha capito che la malinconia e la solitudine, se vogliono essere privilegiate all'interno di una natura «malinconica» e beffeggiatrice, hanno bisogno di una storia semplice come un sospiro e meno complicata di una partita a briscola.
Il secondo film da regista è considerato l'esame di maturità. Nuti l'ha superato con leggerezza, non sai se sia più furbo o più sincero. [...]
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