Stefano Reggiani
Viene una signora d'una certa età e dice: ho visto il film di Wenders e trovo che è stata un'idea terribile, ha messo in scena la morte di un uomo, ha filmato il suo amico Ray mentre moriva. Ma che amicizia è? Questo Wenders è un giovanotto indegno, forse avrà talento, ma non ha pietà.
Diciamo alla signora: non è vero, forse non si tratta di un film pietoso, ma certamente di un ritratto coraggioso, da guardare con rispetto e commozione, un'opera che non solo rompe un tabù (non parlare della morte, non parlare dei malati), ma onora un'amicizia. [...]
di Stefano Reggiani, articolo completo (2859 caratteri spazi inclusi) su 21 ottobre 1981