Giuseppe Marotta
Disse il primo eremita della metropoli semivuota nel tardo giugno (un ciclone s’era da poco allontanato e l’afa già scendeva come un immenso paracadute, obbligando le anime appena uscite dai corpi, e attese in Paradiso, a forarla mediante succhielli e trapani): “Oggi come oggi non ho, se voglio distrarmi, che il film di G. Malatesta I miliardari. Chi è G. Malatesta? Farò, all’anagrafe, le opportune indagini. Egli è stato capace di nascere, di crescere, di avvicinarsi talora a un’incustodita macchina da presa, e infine di suscitare dal nulla i cinquanta o sessanta milioni che I miliardari è costato. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (7360 caratteri spazi inclusi) su 1958