Giuseppe Marotta
Eccomi tornato a voi, lettori; e dove, dove mai ho trascorso le mie vacanze? A Napoli, fra i soliti muri e la solita gente. Mi svegliavano, a ceffoni e a baci, i richiami dei venditori, una rissa di femmine, i gorgheggi di uno stridulo, tardivo, girovago imitatore di Caruso. Tonfi sulle scale, i pianerottoli abitati dalle’ signore che uscivano a riprendersi il bidoncino della spazzatura e si raccontavano la propria vita (dalla nascita alla prima Comunione alle nozze ai figli) o la vita di chiunque: tutto un ronzio, un flusso di romanzi, che aboliva fra casa e casa ogni diaframma. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (6600 caratteri spazi inclusi) su 1958