Guido Aristarco
II critico o lo storico dovrà un giorno o l'altro decidersi ad affrontare un esame critico, adeguato e approfondito sull'attività svolta da Jean Renoir fuori della Francia, quella che va da La règle du jeu (1939) a questo French cancan: sedici anni trascorsi in Italia (alcune sequenze de La Tasca), negli Stati Uniti d'America (Swamp water, ecc.), in India (The river) e ancora in Italia (La carrozza d'oro). L'esame recentemente tentato, con larghezza di pagine, in più fascicoli, dall'"équipe" dei Cahiers du Cinema, non sembra infatti sempre attendibile o soddisfacente: ricco di riferimenti copiosi, di motivi interessanti e impressioni talvolta notevolissime, esso si muove nei limiti di quel particolare intellettualismo cui si è accennato a proposito di Les mauvaises rencontres e denuncia una natura apologetica, lo sforzo di voler giustificare a ogni costo tutto o quasi - anche le cose più decisamente mediocri: This land is mine, a esempio, o The woman on the beach. [...]
di Guido Aristarco, articolo completo (8041 caratteri spazi inclusi) su 25 ottobre 1955