Giuseppe Marotta
Eppure un discorsetto imparziale su Renato Rascel bisogna tenerlo. Egli, nel pianeta dei Totò, dei Macario, degli Scotti, dei Billi e Riva, dei Sordi, dei Croccolo (per tacere dei Fabrizi o dei Peppino De Filippo, non attori buffi, ma attori "anche" buffi) ha una terra innegabilmente, completamente sua. Tanto sui palcoscenici quanto sugli schermi, piroetti fra le danzatrici oppure Simonelli gli punti addosso la macchina da presa e lo abbandoni a se stesso, gli metta le dande Lattuada o presuma di autogovernarsi (Madonna mia!) nel film La passeggiata, Rascel è Rascel. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (6178 caratteri spazi inclusi) su 1956