Giuseppe Marotta
Ah novembre, che squallide giornate avevi sotto il mantello. Piove da cinque ore, a Napoli, se non da cinque se:oli. Mannaggia. L'irriconoscibile città del sole ha una faccia di annegata giacente sul tavolo di marmo dell'obitorio. `Se la riconosco, dice lei, signor commissario? No... in fede mia... creda, non l'ho mai vista”. Un cielo basso, venuto da chi sa dove, allogeno, versa un'acqua antica, piena di vecchie ambasce geologiche, forse avanzate dal Caos. Vie, piazze, monumenti, chioschi, tabernacoli votivi, insegne, veicoli, tutto è madido, viscido, grondante. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (8782 caratteri spazi inclusi) su 1960