Giuseppe Marotta
Nel centoquarantaduesimo girone dell'Inferno ulula e si contorce la gente del Cinema. Vi andai con Virgilio, s'intende, la massima guida autorizzata dell'Aldilà. Che luoghi, che tetraggine. Qui una diva mutata in verme, che dice: “Non mi riconosci dall'abito? Sono la Mansfield;” là una zucca immensa che a toccarla si fende e geme: “Pietà di me. Sono Cecil B. De Mille!” E che supplizi. Registi obbligati a leggere notte e giorno qualche antologia per le scuole medie; produttori schiacciati da montagne di cambiali; attorucci e sceneggiatorucci costretti a scegliere un'imbecillità e un sesso definitivi; insomma, che scempio. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (4852 caratteri spazi inclusi) su 1960