Giuseppe Marotta
Che ve ne sembra, dei medici? Rotto ad ogni malattia, ne ho conosciuti parecchi. Ebbi ed ho anzi, fra essi, i miei più certi amici. Dio vi abbia sulle ginocchia sue, professori Colombi e Pini e Ramazzotti di Milano: quante spine dal cuore mi toglieste, e come c'intendemmo e ci volemmo bene. E voi, dottori (sempre di Milano) Pinerolo e Torchiani? Ve ne ho scroccati benefici di ogni genere; in cambio parlavamo di letteratura; mai una lira accettaste da me; a quale categoria d'uomini appartenete, voi? E tu, professore Mario Capocaccia di Genova, sorridi ancora delle mie celie stampate e delle mie radiografie? E voi, professori Cataldi e Mattioli, dottori Lanza e Pariante e Pizza di Napoli: di che parliamo, quando le vostre dita perlustrano il mio corpo sbagliato, evidentemente, fin dalla nascita? Di libri, di musica, di teatro, di cinema, di pittura. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (8651 caratteri spazi inclusi) su 1960