Alessandra Levantesi
La Stampa
Nell’impegno di riproporre la commedia romantica in tutte le possibili varianti, comiche o strappalacrime, la regista Nora Ephron è approdata al filone, intramontabile a Hollywood, dell’angelo custode che scende temporaneamente sulla terra a risolvere qualche problema di (buon) cuore. Però con Michael, scritto e prodotto da Nora insieme alla sorella Delia, il miracolo di Insonnia d’amore non
si ripete. Non bastano le belle canzoni d’epoca, da Dream a What a Wonderful World, a rendere magico l’idillio che vediamo sbocciare fra William Hurt, cinico giornalista in cerca di scoop (e qui siamo dalle parti di Prima pagina e derivati), e Andie McDowell, addestratrice di cani vulnerata da tre matrimoni falliti. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (2251 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 10 febbraio 1997
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