Alessandra Levantesi
La Stampa
Nei titoli di «La maschera di cera» si legge «da un soggetto di Charles Belden», un nome di cui oggi è difficile trovare traccia nelle enciclopedie del cinema. A questo milite pressoché ignoto della sceneggiatura va comunque riconosciuta l'invenzione di uno degli «horror» di maggiore durata: dal film di Michael Curtiz nel 1933, che a suo tempo terrorizzò il mondo intero, a quello in 3d di André De Toth nel 1953. Furono Lionel Atwill nel primo e il grande Vincent Price nel secondo a impersonare il personaggio dell'artista pazzo che realizza le sue sculture di cera servendosi di veri cadaveri umani. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (2552 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 29 maggio 2005