Saimir

Alessandra Levantesi

SAIMIR si propone il compito non facile di rispecchiare una realtà esterna a quella del suo autore, il trentaseienne romano Francesco Munzi regista e sceneggiatore (con Serena Brugnolo e Dino Gentili) di questa piccola (dal punto di vista produttivo) ma convincente opera prima, che si addentra nello sconosciuto territorio dell'immigrazione clandestina. In questo caso la mappa è ritagliata fra l'Albania, luogo di partenza, e le coste laziali che del viaggio sono il punto di approdo e smistamento: una rotta che il trafficante di uomini Edmond, portando avanti e indietro gruppi di braccianti stagionali, percorre regolarmente insieme al figlio sedicenne Saimir che lavora con lui. [...]

di Alessandra Levantesi, articolo completo (2226 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 30 aprile 2005