Georges Sadoul
Un soggettista sposato (Birger Malmsten) ha una relazione con una specie di prostituta (Doris Svedlund) che il suo amante (Stig Olin) ha costretto ad abortire, e che finisce per suicidarsi. Torna allora dalla moglie.
Fu il primo film di cui Bergman fosse l’unico soggettista e autore e anche una delle sue opere più personali. “La vita non è che una brutta linea curva tra la vita e la morte” conclude il soggettista, esprimendo il pensiero dell’autore; e il film s’apre con la domanda posta da un professore pazzo all’antico allievo: “Fa’ un film sull’inferno. [...]
di Georges Sadoul, articolo completo (1430 caratteri spazi inclusi) su 1968