Guido Aristarco
«Le stesse cose ritornano», annuncia Musil nella seconda parte de L’uomo senza qualità; e più oltre anche quel titolo ritorna, con l’interrogativo «ovvero perché non si inventa la storia?». Succedono cose dello stesso genere: banalissime, ma spesso molto importanti. Così possiamo dire de L’eclisse. In esso, nel flusso delle coscienze più che degli eventi, accadono fenomeni analoghi a quelli de L’avventura e La notte. Anzitutto i tre film - che sono i “tempi”, i momenti solo apparentemente staccati, di un’unica opera - iniziano con tre addii o fratture ognuna delle quali avviene all’alba. [...]
di Guido Aristarco, articolo completo (16902 caratteri spazi inclusi) su pp. 190-198