Luigi Paini
Il Sole-24 Ore
Tra le molte possibilità che si offrono a un regista di film del terrore la più seguita - e forse, tutto sommato, la più facile - è senza dubbio quella dell’abbondanza di truculenti e sanguinolenti effetti speciali. Lo stesso Romero, il regista di "Monkey Shines - Esperimenti nel terrore", ne aveva fatto uso dovizioso in molte delle sue precedenti opere, da "La notte dei morti viventi" a "Creepshow". Questa volta sceglie invece un via diversa, se possibile più inquietante del "semplice" orrore da effetto speciale: la paura nasce infatti dalla situazione di partenza, dal senso di impotenza del protagonista Allen (e dello spettatore che in lui si identifica), combinato con l’angoscia che deriva dal non poter conoscere le reazioni di un essere vivente diverso dall’uomo. [...]
di Luigi Paini, articolo completo (1988 caratteri spazi inclusi) su Il Sole-24 Ore 23 Ottobre 1988