Melinda e Melinda

Gian Luigi Rondi

New York, Manhattan. Come spesso nei film di Woody Allen. Uno spunto curioso: un commediografo e un drammaturgo, una sera a cena, discettano sui meriti dei generi cui si sono dedicati sostenendo, ciascuno, che il proprio rappresenta più da vicino la vita. Per dimostrarlo, il primo racconta la vicenda di una ragazza, Melinda, che capitando all’improvviso in una casa di amici, va incontro a una serie di avventure da potersi leggere tutte sul versante del comico. Il secondo fa lo stesso, con la Melinda di prima, con l’arrivo inatteso sempre fra un gruppo di amici e con un susseguirsi di casi che, pur simili a quelli del primo racconto, vanno intesi tutti in chiave drammatica. [...]

di Gian Luigi Rondi, articolo completo (1862 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 22 dicembre 2004