Pier Paolo Pasolini
Gentile Marotta, mi hanno detto che sull'«Europeo» lei ha scritto bene di Morte di un amico, elogiandone la sceneggiatura. Sono anni che lei non perde occasione di darmi contro, direttamente o indirettamente, in buona fede o in mala fede: io la lascio dire, perché lei è napoletano, e i napoletani bisogna lasciarli dire: in loro parla una secolare storia di amarezze, dolori, digiuni, ingiustizie, umiliazioni... e rivincite. Sarebbe assurdo ragionare con chi, prima di ogni altra cosa, si rifiuta di ragionare. [...]
di Pier Paolo Pasolini, articolo completo (10914 caratteri spazi inclusi) su 16 febbraio 1960