Ennio Flaiano
Nella primavera del 52 Roberto Rossellini mi chiese se volevo aiutarlo a rivedere i dialoghi di un film che doveva fare con Totò. Il film si chiamava Dov’è la libertà, e l’ho rivisto di recente alla televisione; non è tra i migliori di Rossellini, benché ogni tanto esca fuori la zampa del leone, e nemmeno tra i peggiori di Totò, anzi può dirsi un’introduzione all’altra faccia della luna dell’attore. Per la prima volta egli si staccava dai suoi modi direttamente comici per un saggio d’interpretazione realistica, che tuttavia il pubblico rifiutò. [...]
di Ennio Flaiano, articolo completo (9074 caratteri spazi inclusi) su Giugno 1946