Maurizio Cabona
Il Giornale
Una ragazza che si crea un mondo fittizio e non riesce ad uscire fuori dal suo mondo parallelo; una che vive i rapporti in terza persona, in maniera autodistruttiva; una generosa che però non sa ricevere. In sintesi, «una spettatrice». Potremmo definirlo un film sull’impossibilità dell’amore, ma anche sulla necessità (oggi) dell’amore. Per il regista Paolo Franchi, esordiente nel lungometraggio con La spettatrice, film d’atmosfera dal forte respiro francese sono in molti oggi ad aver paura di dare voce e corpo ai sentimenti. [...]
di Maurizio Cabona, articolo completo (3166 caratteri spazi inclusi) su Il Giornale 30 aprile 2004