The Medallion

Roberto Nepoti

La fantasia degli sceneggiatori di Jackie Chan non smette mai di sorprenderci. Nel penultimo film il simpatico attore cinese trovava uno smoking che lo rendeva invincibile; qui, invece, s'imbatte in un medaglione dai poteri magici, capace di dare l'immortalità e di conferire superpoteri a chi lo indossa. Compiuto questo primo sforzo d'immaginazione, The Medallion ci costruisce intorno una storia altrettanto originale: il biondo più privo di scrupoli mai visto su uno schermo (Julian Sands) mira a mettere le mani sul prezioso ciondolo e, contemporaneamente, su un ragazzino che ci raccontano essere "l'Eletto".
Chan è (lo avreste sospettato?) un poliziotto di Hong Kong, che si ritrova a formare una strana-coppia con l'agente dell'Interpol Lee Evans. Occorre aggiungere, naturalmente, una collega di sesso femminile; e alla bisogna provvede Claire Forlani, cui toccano inquadrature da pubblicità dello shampoo. Anche i suoi partner maschili, del resto, si contentano di ruoli a dir poco specializzati: Jackie tira schiaffoni (possiamo consigliargli di tenerne in serbo qualcuno per chi ha scritto la sceneggiatura?) e calci, mentre a Evans (Tutti pazzi per Mary) toccano le smorfie.
Preferivamo Chan negli sgangherati film cinesi; oggi gli alti budget in coproduzione e gli effetti speciali ne limitano la verve ruspante, che è la sua dote migliore. Un prodotto come questo lo si può vedere una sera in tv, quando fuori piove e non si ha voglia d'uscire per andare al cinema.
Da La Repubblica, 13 dicembre 2003


di Roberto Nepoti, 13 dicembre 2003