Fotografo professionista, intorno al 1923 cominciò a interessarsi al mondo del cinema, allora "muto", prediligendo film di argomento e di carattere prettamente napoletani (come ben dimostrano titoli del tipo Core 'e mamma, Fenesta ca lucive...., il primo del 1923 e il secondo del 1925) e lavorando anche come attore, soggettista e operatore. Nel 1935 esordì nella regia con Napoli verde e blu, rimanendo fedele alle sue tematiche anche dopo l'avvento del sonoro e immettendo sui mercati del Sud film prodotti da specialisti del genere, come Roberto Amoroso, Natale Montillo e Antonio Ferrigno. Le trame e i protagonisti dei suoi film, molto simili a quelle delle "sceneggiate", un genere di spettacolo tipicamente partenopeo, recentemente riportato in auge da Mario Merola, apprezzatissimo da un pubblico popolare, erano più o meno sempre le stesse: amori passionali e contrastati, tenere fanciulle insidiate, madri in angoscia, sanguigni scontri familiari, "guappi" dal coltello facile, ma dal cuore d'oro, procaci bellezze contese fra due uomini. Attivo anche nel dopoguerra, non cambiò né stile né contenuti. Fu padre del regista Ettore Maria Fizzarotti.