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Joel Coen

Joel Coen è un attore statunitense, regista, produttore, produttore esecutivo, scrittore, sceneggiatore, montatore, è nato il 29 novembre 1954 a Minneapolis, Minnesota (USA).
Nel 2021 ha ricevuto il premio come miglior sceneggiatura originale al National Board per il film Macbeth. Dal 1991 al 2021 Joel Coen ha vinto 9 premi: Critics Choice Award (2008), Festival di Cannes (1991, 1996, 2001), Festival di Venezia (2018), Golden Globes (2008), National Board (2021), Premio Oscar (1997, 2008). Joel Coen ha oggi 69 anni ed è del segno zodiacale Sagittario.

Il regista a due teste

A cura di Fabio Secchi Frau

In America, sul finire degli anni Ottanta, i re del cinema indipendente erano Joel e Ethan Coen, fratelli sceneggiatori, registi di fama riveriti e ricercati. Sospesi fra lo chic, il kitsch e il pop, sempre adrenalinici e ipercolorati, sono gli autori di pellicole scintillanti, nonché impeccabili fusioni fra lo "sporco" - che ha caratterizzato la prima parte della loro carriera - e il parodistico - che invece ha caratterizzato la seconda parte della loro carriera.
Spesso strizzando un occhio alla commedia musicale, si spingono fra il noir e la commedia, creando un cinema sulfureo popolato da volti come quelli di John Turturro e John Goodman. Mutano costantemente di registro, non solo fra film e film, ma anche all'interno della pellicola stessa che si tinge di quando in quando o di ombrose ossessioni o di involontario e ridicolo humour nero.
Perfettamente in grado di controllare la macchina da presa, non sono mai ordinari, né banali, ma divertenti, tragici, ironici e manieristi, provando un piacere sadomasochista nell'affrontare archetipi cari al cinema hollywoodiano, riproponendoli parodiati, con uno stile visuale sempre superbo, di alta cinefilia e di puro piacere per il cinema, spiazzando lo spettatore fra diversioni, contraddizioni, dettagli, inquietudini e cose insignificanti (e sì, anche quelle). Hanno amato quei gangsters che si accendevano le sigarette dopo le esplosioni, hanno raccontato di partite di bowling filosofiche fra grandi tripponi e hanno descritto omicidi con una crudezza smisurata.
Eppure quel loro modo di fare cinema che per gli anni Ottanta e Novanta era così rivoluzionario, ben presto è diventato "classico", realistico, misurato e pudico. Un processo che ha portato i due occhialuti fratelli con l'aria da secchioni a essere completamente integrati dal sistema Hollywood, ma anche a fare della loro messa in scena una strada che molti attuali ed emergenti registi indie seguono. Con un talento figurativo senza precedenti, hanno rappresentato la ferocia pur senza far indossare al cinema nessuna maschera mostruosa, perché l'assassino più pericoloso, non è il killer con il coltellaccio degli slasher movie, ma l'uomo comune, quello che magari ha gusto e intelligenza o, all'opposto, è particolarmente stupido.
Comicità e grottesco che si fondono insieme in un risultato di alta classe: questo è lo stile dei fratelli Coen, autori di film memorabili per chi - come noi - ama il cinema sopra ogni cosa, ma un po' meno per il pubblico che a volte non sembra particolarmente sorpreso, coinvolto e affascinato da pellicole come Barton Fink, Fargo, L'uomo che non c'era e Ladykillers.
Sarà per la corrente alternata del ritmo filmico, per alcune volgarità che a volte non sono proprio degne di loro, sarà per i personaggi stereotipati eccessivamente o per la perdita di ogni logica che è la colonna portante del loro cinema, accompagnata dalla descrizione di un mondo dominato dall'avidità e dalla violenza, i crudi e duri Coen non piacciono a tutti. Anche se quel sapore di crepuscolare e accattivante, quel vago profumo d'europeo - più che americano - che si avverte nelle nostre narici ci solletica particolarmente.

Gli inizi
Fratello maggiore del regista e sceneggiatore Ethan e figlio di un professore di economia alla University of Minnesota e di una professoressa di storia dell'arte della St. Cloud State University, a soli 10 anni si mette a stampare con il fratello un opuscolo di quattro pagine: THE SENTINEL che trattava solo di cinema e che aveva il costo di 2 cents.
La passione per la messa in scena strabordava fin dall'infanzia. Ancora bambini, con i soldi risparmiati dai loro lavoretti, riescono ad acquistare una cinepresa Super-8 che sarà il loro primo vero occhio cinematografico. È proprio grazie al Super-8 che realizzano cortometraggi da loro stessi definiti «astratti e surrealisti», nonché rifacimenti amatoriali dei film visti alla tv come La preda nuda (1966) di Cornel Wilde e Tempesta su Washington (1962) di Otto Preminger.
Alunno del Simon's Rock Early College - seguito passo per passo dal fratello -, Joel si iscrive alla New York Univerisity per studiare cinema e, proprio fra quei corridoi, all'inizio degli Anni Settanta, conoscerà future grandi personalità del cinema americano come i registi Sam Raimi e Scott Spiegel e gli attori Bruce Campbell, Holly Hunter, Kathy Bates e Frances McDormand, poi divenuti tutti membri del club Society for Creative Filmmaking. Raggiunta la laurea grazie al corto di 30 minuti Soundings - che narrava di una donna impegnata a fare sesso con il suo ragazzo, mentre verbalmente faceva fantasie sessuali sul migliore amico di questo, che invece ascoltava nell'altra stanza -, Joel comincia a lavorare come assistente e aiuto montatore di diversi film horror a basso costo, molto spesso di Raimi - come nel caso de La casa (1981) con il suddetto Campbell.

La collaborazione con il fratello
Dopo il matrimonio con l'attrice Frances McDormand nel 1984, cui seguirà, oltre alla nascita di un figlio, anche l'adozione di Pedro, un bambino del Paraguay, Joel Coen capisce che non può lavorare senza suo fratello.
Quindi i due cominciano una strettissima collaborazione gomito a gomito, partendo dalla stesura del soggetto e della sceneggiatura fino alla messa in scena. Ancora oggi è così: anche se Joel viene accreditato di solito come regista della pellicola, non esiste una distinzione netta fra i due, come è testimoniato dagli attori che interagiscono con entrambi i fratelli Coen per le indicazioni di scena. Per questo, Joel è conosciuto anche con il soprannome de "il regista a due teste", ma spesso sono anche autori del montaggio dei loro film, che firmano sotto lo pseudonimo di Roderick Jaynes. Grandi amici di Steve Buscemi, Jon Polito, John Goodman, John Turturro, George Clooney, Michael Badalucco, Charles Durning, Peter Stormare, Tony Shalhoub e Billy Bob Thornton, fanno di questa grande congrega di attori i loro interpreti feticcio. Il primo passo nella regia è per Blood Simple - Sangue facile (1984) con Frances McDormand e M. Emmet Walsh, che vincerà il Gran Premio della Giuria al Sundace Film Festival, un esordio non male.

Il Joel attore
Ma Joel, aldilà del felice debutto registico, si improvvisa persino attore dilettante diretto dall'amico Raimi ne I due criminali più pazzi del mondo (1985), ancora con Bruce Campbell. Altra esperienza di questo genere la farà quello stesso anno sul set del divertente Spie come noi (1985).

Dalla Palma d'Oro a Hollywood
Nel 1987, è la volta dell'anomalo Arizona Junior (1987) con Nicolas Cage, seguito dal più violento Crocevia della morte (1990) e dal loro più importante e sporco successo Barton Fink - È successo a Hollywood (1991) che otterrà sia la Palma d'Oro come miglior film sia quella per la miglior regia. Hollywood si accorge di loro: Paul Newman e Tim Robbins diventano i protagonisti del multicolorato e inconsueto Mister Hula Hoop (1994), mentre più successo avrà il thriller Fargo (1996) che li vedrà trionfare nuovamente a Cannes con una seconda Palma d'Oro per la regia, ma anche all'Academy con l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale, pur lasciandosi scappare quella per la miglior regia e per il miglior film dell'anno. Ma non si disperano perché una pioggia di nominations ai BAFTA cade su di loro, con tanto di premio David Lean per la regia che li consacrerà definitivamente due dei registi più amati in Europa.

La consacrazione con Il grande Lebowski
Il capolavoro arriva nel 1998, quando raccontano le avventure di un reduce del movimento hippy che si trova invischiato in noir Anni Quaranta coi colori sgargianti e il gusto coreografico di un musical dei tempi d'oro. È arrivato Il grande Lebowski (1998): la summa della loro bravura. Si passerà poi all'omerico Fratello, dove sei? (2000), candidato sia agli Oscar che ai BAFTA per la miglior sceneggiatura con la quale affrontano l'odissea di tre evasi del Mississippi, ma anche alla fotografia in bianco e nero del simil-noir L'uomo che non c'era (2001) che farà loro vincere la terza Palma d'Oro per la regia e il David di Donatello per il miglior film straniero. Il tutto prima di arrivare a quella che è forse la loro commedia più sofisticata, remore del retaggio Katherine Hepburn e Spencer Tracy (o Cary Grant) con Prima ti sposo, poi ti rovino (2003).

I piccoli progetti
Accanto al lavoro come registi e sceneggiatori, i Coen da sempre sono produttori dei loro stessi film, ma anche di opere dirette o con i loro amici come Babbo Bastardo e il bellissimo musical italo-americano Romance & Cigarettes (2005) con Susan Sarandon e Christopher Walken. Dopo il grande insuccesso di Ladykillers (2004) con Tom Hanks, - rifacimento de La signora omicidi - prediligono piccoli progetti come nel caso di Paris, je t'aime (2006, nel quale interagiscono perfino con Gérard Depardieu) con il corto Tuileries e il corto World Cinema appartenente all'opera multimanuale A ciascuno il suo cinema, dove hanno collaborato con Jane Campion, Michael Cimino, David Cronenberg, Manoel de Oliveira, Takeshi Kitano, Lars von Trier, Wim Wenders, Wong Kar-Wai, Zhang Yimou, David Lynch, Nanni Moretti, Roman Polanski e Théo Angelopulos.

Gli ultimi anni
Ritornano, ritrovando la loro creatività e la classe dei loro primi capolavori con la trasposizione dell'omonimo romanzo di Cormac McCarthy Non è un paese per vecchi (2007), conquistandosi un Golden Globe per la loro migliore sceneggiatura, e con Burn After Reading (2008) con Brad Pitt e John Malkovich, anche se è soprattutto con il primo titolo - che racconta la storia di un uomo che trova in una zona desertica un camioncino con un carico di eroina e una valigetta con due milioni di dollari, scatenando una serie di reazioni a catena che lo faranno preda di un pericoloso inseguitore - a confermare un'estrema coerenza con la scelta di narrare i mutamenti di questo nostro mondo.
Il 2009 è l'anno di A serious Man, dove Michael Stuhlbarg interpreta Larry Gopnik, professore di fisica con molti guai. Nel 2011 arriva Il Grinta, brillante rifacimento dell'omonimo western di Henry Hathaway con Jeff Bridges e Matt Damon. Aspettano qualche anno prima di tornare a dirigere: nel 2013 si aggiudicano il Gran premio della Giuria al Festival di Cannes 2013 grazie alla ballata A proposito di Davis, dedicata stavolta al musicista folk Llewyn Davis (Oscar Isaac). Nel 2016 aprono invece il Festival di Berlino con la storia ambientata nella Hollywood degli anni '50 Ave, Cesare!, in cui schierano ancora una volta George Clooney, Frances McDormand, Josh Brolin, insieme a Channig Tatum, Tilda Swinton e Ralph Fiennes.
Intelligente, brillante, geniale, innegabilmente diverso ogni volta che posa il suo occhio sul mirino della cinepresa e straordinariamente originale, convince quasi sempre. La sua messa in scena è fin troppo perfetta e se non fosse per le venture bizzarre che scorrono come vasi sanguigni pompando personaggi fortemente caratterizzati nei suoi film quella sua misura nei tocchi, quel suo estremismo e quella sua veridicità verrebbe sicuramente meno. È nell'eccesso che Coen mostra la verosimiglianza con la realtà, nella narrazione di un mondo che è in salute e normalissimamente spietato. Sono i primi della classe, senza dubbio. "Indiscussi campioni di categoria nella commedia nera" (Roberto Nepoti), sono impeccabili e incontestabilmente griffati. Per questo non si perdona loro un errore.

Ultimi film

Drammatico, Guerra, Storico - (USA - 2021), 105 min.
Commedia nera, (USA - 2016), 106 min.
Western, (USA - 2010), 110 min.
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