Gustosissimo caratterista di origini asiatiche che si è letteralmente rimboccato le maniche in Italia, realizzando performances degne di tale nome e appassionando con il suo volto il pubblico popolare che si nutriva di b-movie di casa nostra e di vario genere. In particolare spaghetti western e spy-movie. Padre dell'addetto ai lavori Tao Wang (che è stato un membro dello staff de La tigre e il dragone di Ang Lee), è una vera e propria "tigre di carta" nella recitazione. Graffia, morde, ti sbrana con un solo sguardo puntato verso la cinepresa, ma si muove con la leggerezza di un ventaglio.
Esordisce sul grande schermo in un film italiano, ma sotto il nome di Jie Wang. È il 1960 e lui è accanto ad Anita Ekberg in Apocalisse sul Fiume Giallo di Renzo Merusi. L'anno seguente è nel cast de I mongoli e, nel 1963, si fa dirigere addirittura da Nicholas Ray in 55 giorni a Pechino (1963) con Charlton Heston, Ava Gardner e David Niven.
Dotato di un volto incredibilmente regale, dai tratti nobili, quasi imperiali lavora soprattutto in Italia, durante il periodo della dolce vita, dove prenderà parte a spy movie o pellicole di avventura di serie B come I pirati della Malesia (1964), A 008 - Operazione Sterminio (1965), Berlino - Appuntamento per le spie (1965), ma anche due film della serie James Tont.
Elio Petri lo sceglierà per stare accanto a Marcello Mastroianni nel film di fantascienza La decima vittima (1965) e da quel momento in poi diventerà uno dei volti più frequenti nelle sale cinematografiche, dato che arricchirà la sua già florida filmografia con titoli come: Mi vedrai tornare (1966), El Cisco (1966), Delitto quasi perfetto (1966), Per il gusto di uccidere (1966), Black Box Affair - Il mondo trema (1966) e soprattutto il divertente film di Franco & Ciccio Le spie vengono dal semifreddo (1966) con Vincent Price.
Nel 1967, dopo aver lavorato in Troppo per vivere... poco per morire, Una colt in pugno al diavolo e Morte in un giorno di pioggia, recita accanto a Orson Welles in Tepepa (1969), ritrovandosi immediatamente dopo nel cast di spaghetti western popolarissimi: 36 ore all'Inferno (1969), Buon funerale, amigos!... Paga Sartana (1970), Deserto di fuoco (1971) e Uccidi Django... uccidi per primo!!! (1971).
Dopo essersi imposto in un ruolo di secondo piano nel film Roma bene (1971) con Vittorio Caprioli, lo si vedrà spessissimo nei film di Antonio Margheriti, Franco Lattanzi e Gianfranco Paolini. Gli anni settanta, e in particolare quelli del cinema italiano, sono intrisi della figura di George Wang che per quanto viso legato al cosiddetto "cinema basso", riesce ad accaparrarsi anche parti da comprimario in Sotto a chi tocca! (1972), Il mio nome è Shangai Joe (1972) con Klaus Kinski, La lunga cavalcata della vendetta (1972), Due fratelli (1972), La macchina della violenza (1972), Sette ore di violenza per una soluzione imprevista (1973), Sei bounty killers per una strage (1973), Schiaffoni e karate (1973), il mitico Anche gli angeli mangiano fagioli (1973), Il giustiziere di Dio (1973), Superfly T.N.T. (1973), Studio legale per una rapina (1973) e Il figlio di Zorro (1973) dove si lancia addirittura nella parte di un messicano.
Zio dello stregone e poi yogi Milarepa nell'omonimo film (1974) di Liliana Cavani, George Wang verso la metà degli anni settanta, lascia il cinema italiano (dopo Questa volta ti faccio ricco! e Il sergente Rompiglioni diventa... caporale con Franco Franchi) e torna a lavorare a Taiwan e in Cina.
