Attore di grande spessore, dotato di una potenza vocale non comune e di mezzi espressivi eccezionali, Ermete Zacconi nacque da una famiglia di attori, ed ebbe il suo primo successo nel 1881 a Milano con Il Cantico dei cantici, di Cavallotti. Nel triennio 1891-94 fu con Giovan Battista Marini, e accanto a Virginia Marini, primattrice, rivelò pienamente il suo talento; nacquero allora alcune delle sue maggiori interpretazioni, fra cui quelle fornite in Spettri di Ibsen, La potenza delle tenebre di Tolstoj, Pane altrui di Turgenev, ecc... Dal 1897, unico capocomico, effettuò numerose tournée all'estero. Agli inizi del Novecento Zacconi era nella piena maturità della sua arte: ai successi già consacrati erano state aggiunte le notevoli interpretazioni shakesperiane e inoltre i nuovi lavori di Bracco, De Curel, Rovetta, Giacosa, ecc... Da allora la sua carriera fu un succedersi di trionfi. Nel 1921 fu accanto ad Eleonora Duse nel ritorno della grande attrice alle scene; ritiratosi prima della seconda guerra mondiale, diresse ancora nel 1942 la compagnia Bagni-Cortese-Stival. Per il cinema interpretò nel 1912 con grande successo Lo scomparso e Padre, e tre anni dopo L'emigrante; seguirono le trasposizioni cinematografiche dei suoi successi teatrali, fra cui notissimi Il Cardinale Lambertini (1934) e Processo e morte di Socrate (1940).