Elegante e spigliata, Liane Haid è stata una attraente figura femminile la cui carriera cinematografica si è espansa dal muto al sonoro senza colpi d'ala, ma mantenendosi sempre per un buon quarto di secolo su un tono di raffinata semplicità e di vivace simpatia.
Dopo aver studiato danza, Liane s'era esibita come ballerina a Vienna, Berlino e Budapest. Notata da Jakob e Luise Fleck, venne scritturata dalla Wiener Kunstfilm ed apparve in quasi tutti i film di questa piccola, ma molto attiva editrice viennese che, malgrado l'Austria stesse attraversando un periodo non certo felice a causa degli eventi bellici, potenziava continuamente la sua produzione, parte della quale, come Mit Herz and Hand für Vaterland (1915) o Mit Gott für Kaiser and Reich (1916), dove Liane faceva le sue prime esperienze dinnanzi alla macchina da presa, era destinata alla propaganda sul fronte interno.
In film come Sommeridylle (1916), Der Schand Fleck (1917) o So fallen die Lose des Lebens (1918), ambientati in un'Austria lontana dalle lusinghe della capitale e dai valzer di Strauss, nelle campagne della Stiria o nei boschi tirolesi, l'agreste grazia di Liane costituiva il saporoso pimento di semplici storie dove si esaltava la vita rurale in contrapposizione alla convulsa esistenza cittadina. Ma Liane venne utilizzata anche in film tratti da opere letterarie, come Der König amusiert sich (1918), da Le Roi s'amuse di Victor Hugo o nella riduzione cinematografica di Die Ahnfrau (1919) da Grillparzer.
La sua tranquilla avvenenza mascherava però una latente sensualità, e la coppia Kolm-Fleck decise di provare a farle interpretare qualcosa di più pruriginoso: Freut euch des Lebens (1920) è la storia moderna di una giovane che rivendicava, come da titolo dell'edizione italiana, Voglio godere disperatamente. Ancora più osé fu Eva, die Sünde (1920): qui Liane è Eva, che seduce un monaco, gli fa lasciare il chiostro e poi lo abbandona al suicidio.
Dopo cinque anni alla Wiener Filmkunst, Liane passa alla Vita e assieme a Max Neufeld, attore e regista, appare in Die Frau in Weiss e Die Filme der Prinzessin Fantoche; ma ben presto sarà la Germania, nella persona del regista Richard Oswald, a richiederla per due grosse produzioni accanto a Conrad Veidt, Lady Hamilton (1921) e Lucretia Borgia (1922), due ruoli che Liane sostenne con il massimo impegno. I film ebbero un vasto successo e pochi si accorsero che l'aggraziata personcina della protagonista appariva improbabile sia nei panni dell'avvelenatrice rinascimentale che in quelli della nobildonna innamorata di Horace Nelson.
Liane proseguì per tutti gli anni Venti e anche per buona parte dei Trenta ad apparire in film austriaci e tedeschi - nel 1924 e nel 1936 lavorò anche in Inghilterra - orientandosi nell'interpretazione di garbate commediole, talvolta anche nelle versioni cinematografiche di note operette.
A poco più di quarant'anni, sposatasi in seconde nozze con un medico svizzero, si è ritirata a vivere ad Ascona fino alla bella età di centocinque anni.

Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.