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Anouk Aimée

Anouk Aimée (Nicole Françoise Florence Dreyfus) è un'attrice francese, è nata il 27 aprile 1932 a Parigi (Francia).
Nel 1980 ha ricevuto il premio come miglior attrice al Festival di Cannes per il film Salto nel vuoto. Anouk Aimée ha oggi 92 anni ed è del segno zodiacale Toro.

La farfalla sullo stomaco

A cura di Fabio Secchi Frau

Se in un cartoncino si dovesse scrivere il nome di un attore e sul retro il titolo del film che maggiormente lo ha saldato alla memoria del pubblico, per Anouk Aimée il titolo scelto sarebbe senza ombra di dubbio Un uomo, una donna.
Quel classico del romanticismo cinematografico, diretto nell'ormai lontano 1966 da Claude Lelouch, non solo le ha fatto ottenere la sua unica candidatura all'Oscar come miglior attrice, ma anche quello che viene definito "il ruolo di una vita".
Eppure, questa figlia d'arte ha recitato in un numero impressionante di film francesi, italiani e americani (lo psicologico La virtù sdraiata di Sidney Lumet), ma nessuna di queste performances è riuscita a grattarle via quella bellissima donna che fece perdere la testa a Jean-Louis Trintignant, mentre la musica di Francis Lai accompagnava ogni loro tenerezza.
E noi siamo un po' come lui, come il vecchio Jean-Louis. Di anni ne sono passati tanti. Di film con Anouk Aimée (che ha continuato a essere attivissima non solo sul grande schermo, ma anche a teatro e in televisione) ne abbiamo visti a a bizzeffe. Quante Anne sono passate davanti ai nostri occhi? Un'ottantina? Eppure nessuna potrà mai essere come la storica Anne che contribuì a far vincere la Palma d'Oro a Lelouch e a noi permise di sognare una coppia folle d'amore e destinata a separarsi dolorosamente.
Una verità che persino Lelouch fu in grado di percepire e sfruttare. Non a caso, fece riunire Anouk ed Anne in un solo corpo altre due volte. La prima nel 1986 con Un uomo, una donna oggi. La seconda in I migliori anni della nostra vita (2019), ricomponendo quegli innamorati memorabili e facendoci riscaldare attorno alle rosse braci di una passione che non si è mai spenta del tutto.
Diventa quindi facilissimo confondere Anouk Aimée con il suo personaggio. Le due sono un'entità unica, integrale, oltre che indimenticabile. Entrambe folgoranti e poetiche al solo sguardo. Malinconiche pur non volendo esserlo affatto. E la Aimée non ha mai fatto nulla per sottrarsi a questa addizione d'identità. Ha compreso fin da subito che la sua Anne era una chiave per regalare emozioni forti a generazioni di spettatori e l'ha usata per arrivare ad altri titoli, scalando mezzo secolo di Storia del Cinema. Oggi, c'è infatti da considerare la sua presenza in un film un vero e proprio omaggio al cinema stesso e la sua stessa vita un monumento alla Settima Arte.
E quest'arte ricambia il suo amore per lei, condividendo le tante romantiche e felici Anouk che si sono a noi offerte da un lato e dall'altro sancendo l'inflessibile prototipo immaginario di una donna francese. Quella piena di grazia, alla quale basta la spensieratezza del tono di voce o la perfezione di un elegante e quotidiano gesto per colpirti. Lì dove anche l'imbarazzato nervosismo di muscolo facciale può diventare una farfalla che si agita nello stomaco.

Françoise Durand
Anouk Aimée nasce come Nicole Françoise Florence Dreyfus. Per gli amici e i parenti, è chiaramente e semplicemente solo Nicole, figlia del comico Henry Murray e dell'attrice Geneviève Sorya. Cresce inizialmente a Parigi, ma poi è costretta a fuggire a Barbezieux-Saint-Hilaire, un paesino della Nuova Aquitania, per scampare alle persecuzioni antisemite. Per nascondersi ancora meglio dai nazisti, adotta il suo secondo nome, Françoise, e il cognome della madre, Durand. A guerra finita, viene iscritta a un collegio a Morzine, nell'Alta Savoia, dove conosce il futuro regista Roger Vadim. Poi torna finalmente a Parigi dove, pranzando con sua madre in un ristorante cinese, viene notata dallo sceneggiatore Henri Calef, che le propone di presentarsi per un provino.

I primi ruoli
All'età di quattordici anni, entra quindi nel mondo del cinema. Appare in La Maison sous la mer (1947) e viene poi scelta da Marcel Carné per l'incompiuto La Fleur de l'âge (1947). Sul set ha modo di conoscere il grande sceneggiatore Jacques Prévert, che è uno dei primi a suggerirle di cambiare nome. Sceglie il misterioso e intrigante Anouk Aimée. Nel frattempo, si diploma in Inghilterra, dove prende anche lezioni di recitazione e danza. Nel 1949, è accanto a Serge Reggiani in Les amants de Vérone (1949) di André Cayatte, fortemente voluta da Prévert che era l'autore dello script. Presta poi la sua voce alla pastorella del cartone animato Le Roi et l'Oiseau di Paul Grimault e gira due film di Alexandre Astruc. Bastano altri due titoli come Le donne degli altri di Julien Duvivier e Montparnasse di Jacques Becker, con Gerard Philipe, per farla diventare famosa in tutta la Francia.
Una notorietà che, di lì a poco, investe anche l'Europa. Registi inglesi, tedeschi e soprattutto italiani se la contendono. Fra i nostri, a spuntarla è soprattutto Federico Fellini, ammaliato dalla sua classe, che la impone prima nel ruolo di Maddalena in La dolce vita (1960) e poi in quello di Luisa nell'importante . A seguire ci sono Alberto Lattuada (L'imprevisto), Vittorio De Sica (Giudizio universale) e Alessandro Blasetti (Liolà).
Ma in patria, ci sono cuori che battono ancora più forte per lei. Ci sono scrittori che per Anouk scrivono sceneggiature bellissime. È il caso di Jean Genet e dello script "Les Rêves interdits", che era intenzionato a dirigere. Purtroppo, non trova alcun finanziamento e, bisognoso di denaro, vende il copione a Tony Richardson, che però lo dirige nel 1966, sostituendo la Aimée con Jeanne Moreau e intitolando il film Mademoiselle (da noi conosciuto come E il diavolo ha riso). Nel frattempo, Philippe de Broca la accoppia a Jean-Pierre Cassel in Don Giovanni '62 e Jacques Demy la vuole come protagonista in Lola - Donna di vita, un personaggio che poi ritrova nel 1969 in L'amante perduta, girato in America.

Candidata all'Oscar per Un uomo, una donna
Nel 1966, arriva la definitiva consacrazione con il già nominato Un uomo, una donna. La Aimée ottiene il Golden Globe come miglior attrice drammatica, battendo le più quotate Natalie Wood (Questa ragazza è di tutti) ed Elizabeth Taylor (Chi ha paura di Virginia Woolf?), ma si vede sfilare via l'Oscar dalle mani proprio da quest'ultima. In compenso, Hollywood (che l'aveva già sporadicamente voluta in qualche titolo) la corteggia maggiormente e lei cede regalando una solida interpretazione in Rapporto a quattro di George Cukor.

Miglior attrice a Cannes
Negli Anni Ottanta, quando la sua fresca giovinezza sembra sia un ricordo, colpisce di nuovo. E lo fa con un film italiano, Salto nel vuoto di Marco Bellocchio, grazie al quale si aggiudica il Prix d'interprétation féminine a Cannes. Bernardo Bertolucci segue Bellocchio e la inserisce nel cast di La tragedia di un uomo ridicolo del 1981. A questo punto, le sue scelte diventano più oculate e di qualità, e alterna al cinema la televisione (nella quale aveva già fatto una piccola incursione nel 1953 con il film tv di Marcel L'Herbier Adrienne Mesurat) e il teatro. Lavora con Jerzy Skolimowski, poi con Robert Altman in Prêt-a-Porter, dove è una delle interpreti più incisive. Ottima in Qu'est-ce qui fait courir David? (1982) di Élie Chouraqui, ruba la scena a tutto il cast italiano di Arrivederci e grazie, dove Giorgio Capitani, travolto dal suo charme, le cuce addosso la moglie e madre Laura. Per questo, scriveranno di lei che è un'attrice che non conosce tramonto. Lo dimostrano anche le sue performances sul palcoscenico e quelle sotto la direzione di Lelouch, sia nella saga Un uomo, una donna che in altri titoli.

Vita privata
Anouk Aimée si è sposata tre volte. Prima con il proprietario del cabaret La rose rouge di Saint-Germain-des-Prés, Nico Papatakis, grande amico di Picasso e di Genet, dal quale ebbe una figlia, Manuella. Poi con Pierre Barouh, incontrato sul set di Un uomo, una donna. Infine, dopo alcune relazioni (Genet, Élie Chouraqui, lo scrittore Raymond Queneau, Warren Beatty e Omar Sharif), si sposa con Albert Finney, dal quale però divorzia.

Ultimi film

Commedia, (USA - 1994), 132 min.

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