Arrivata a Parigi dalla Normandia con il sogno di fare l'attrice, Karin Viard era una delle tante ragazze che nella nazione d'oltralpe speravano di rivedersi sul grande schermo. Ma il suo impegno e la sua pazienza sono stati premiati da nuovi e interessanti registi che hanno visto in questa donna particolarmente entusiasta della sua passione una piccola lusinghiera perla della settima arte.
La gavetta fra corti e tv
Educata dai propri nonni, frequenta una scuola professionale, imparando il mestiere di steno-dattilografa, anche se nel frattempo sogna segretamente di diventare un'attrice. Così, appena adolescente, si iscrive ai corsi teatrali del Conservatorio di Rouen. È ancora una diciassettenne quando lascia la sua amata Normandia e va in cerca di fortuna a Parigi. Decide di perfezionarsi ancora di più e si iscrive ai corsi di recitazione di Vera Gregh e di Blanche Salant, ma nonostante svariati provini non riesce a trovare un ruolo in un film. Inizialmente, infatti, prenderà parte solo a qualche cortometraggio come La goula (1986) di Roger Guillot, L'amour en marche (1986) e La mort d'unve vache (1990), poi seguirà qualche piccolo ruolo in telefilm come L'enquêtes du commissarie Maigret (1989) e il film tv Les gens ne sont pas forcément ignobles (1990) con Christian Clavier, Geneviève Page e Pierre Arditi.
Il debutto con Zia Angelina
È sfiduciata, ma continua quasi per inerzia a partecipare ai casting. Uno in particolare le va bene. Sarà il suo primo film. Il suo debutto nel mondo della settimana arte... e sarà estremamente fortunato. Étienne Chatiliez la sceglie per il ruolo di Agathe nella commedia Zia Angelina (1990)... è perfetta. Da quel momento nasce l'attrice! Ma anche la mamma... Perché da lì a poco arriva un matrimonio e la nascita delle due figlie: Marguerite e Simone.
La filmografia e i due César
Nel 1990, prende parte al film migliore della sua carriera: l'atipico Delicatessen di Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro. Ma la sua filmografia comprende anche Max & Jeremie (1992) con Philippe Noiret, L'odio (1995), La Nouvelle Eve - Una relazione al femminile (1999) e I figli del secolo (1999). Nel 2000, arriva a vincere un César come miglior attrice per Haut les coeurs! (1999): è il coronamento della sua carriera e la definitiva conferma che il mestiere dell'interprete cinematografica è quello che fa per lei. Poi dopo A Child's Game (2001), A tempo pieno (2001) e Regine per un giorno (2001) arriva il suo secondo César come miglior attrice non protagonista ne Baciate chi vi pare (2002) con Charlotte Rampling. Membro della giuria del Festival di Cannes nel 2003, in seguito a L'enfer (2005), ritrova la Rampling ne Le Bal des actrices (2009) e recita accanto a Gérard Depardieu e Catherine Deneuve in Potiche - La bella statuina (2010). L'anno successivo viene scelta come protagonista femminile dell'esilarante commedia Niente da dichiarare, diretta da Dany Boon. Ma non sono solo i registi ad accorgersi di lei. Nel 2012 l'attrice, sceneggiatrice e regista Maïwenn Le Besco le affida il ruolo principale nel drammatico Polisse, storia dei tremendi casi che la squadra parigina dell'Unità di protezione dell'infanzia è costretta ad affrontare ogni giorno. Per questo ruolo la Viard è stata nominata come Miglior Attrice ai César. Dopo il successo della commedia La famiglia Bélier sarà protagonista nel 2015 di Benvenuti... ma non troppo, in cui interpreta una borghese conservatrice costretta ad accogliere in casa un senzatetto.
Nel 2017 è protagonista del film Il complicato mondo di Nathalie.
