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Lee Van Cleef

Lee Van Cleef (Clarence Leroy Van Cleef Jr.) è un attore statunitense, è nato il 9 gennaio 1925 a Sommerville, New Jersey (USA) ed è morto il 16 dicembre 1989 all'età di 64 anni ad Oxnard, California (USA).

La rinascita di Van Cleef per mano di Sergio Leone

A cura di Fabio Secchi Frau

Leggendario attore statunitense che diventò mondialmente celebre per le sue numerose apparizioni in western e action movies, con i suoi lineamenti affilati e gli occhi penetranti, si fece notare come uno dei più importanti caratteristi di ruoli negativi (fuorilegge e assassini) in titoli come Il quarto uomo, il capolavoro Mezzogiorno di fuoco, L'uomo che uccise Liberty Valance e il cult Il buono, il brutto e il cattivo. Rivelazione del teatro americano, Lee Van Cleef fece della sua vita la dimostrazione vivente che il western non poteva morire, perché capace di risorgere. Dopo una gavetta estremamente lunga in America e un brutto incidente che ne travagliò la prosecuzione, venne accolto con molto più entusiasmo in Europa che vide in questo losco figuro il classico protagonista di spaghetti western, ambiziosa rilettura e ricostruzione di un West vero, violento, fosco e antieroico, popolato da personaggi sfuggenti e contraddittori. Van Cleef e i suoi personaggi emergono non solo come protagonisti ma, anche come modelli da seguire e mai dimenticare, siano essi sotto la luce accecante del Bene che sorge in una piana polverosa che nell'oscuro saloon del Male a rifocillarsi di whisky. Mellifluo, finto adulatore, Van Cleef fa di tutto per spaventare il suo nemico, per farlo apparire irriso dagli altri e per conquistare quello che brama. Il merito di tutto questo fu di Sergio Leone che in questo interprete statunitense vide qualcosa di mai visto, non solo nel genere spaghetti western: una parabola sul senso dell'"arraffamento", la maledizione della pallottola e la perdita di giudizio di un'intera società.

Vita da marines
Lee Van Cleef nacque a Somerville, in New Jersery nel 1925, figlio di Marion e Clarence Leroy Van Cleef, una coppia di origini olandesi (anche se leggenda vuole che la madre fosse di discendenza indonesiana, rumor, questo, che venne smentito più e più volte, attraverso varie interviste dallo stesso Van Cleef). All'età di 17 anni, l'attore conseguì il diploma e decise di arruolarsi nella Marina degli Stati Uniti già nel settembre del 1942. Dopo la sua formazione di base e il perfezionamento presso la Scuola Navale, si unì alla flotta con il grado di cacciatorpediniere, pattugliando il Mar dei Caraibi e il Mare di Crimea, servendo gli USA durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo coraggio fu talmente importante in alcune missioni che, al momento delle sue dimissioni dal servizio attivo nel marzo del 1946, venne premiato con diverse medaglie.

L'attore teatrale
Dopo aver lasciato la Marina, Van Cleef svolse differenti lavori, contabile, custode di un campo estivo nel Maine ma, soprattutto factotum in un ranch. Solo in un secondo tempo, si appassionò alla recitazione grazie all'amicizia con un suo ex commilitone che lo ingaggiò per recitare un ruolo in "Piccola città" di Thornton Wilder al Little Theater Group in Clinton, New Jersey. Da quel momento in poi, continuò a riunirsi con la compagnia teatrale e a tentare qualche audizione. Il suo ruolo più importante fu quello del pugile Joe Pendleton nella commedia "Il paradiso può attendere" di Harry Segall. Durante questo periodo, venne notato da un talent scout che rimase colpito dalla presenza scenica di questo giovane attore e lo invitò a farsi rappresentare dalla sua MCA Agency. Spedito all'Alvin Theater dal suo nuovo agente per sostenere un provino per "La nave matta di Mister Roberts", colpì immediatamente Joshua Logan che gli offrì il ruolo di uno dei marines che erano a bordo (Mannion), dandogli l'opportunità di recitare accanto a Henry Fonda.

Nel cinema americano
Ancora una volta, Van Cleef fu l'uomo nel post giusto al momento giusto. Quando si trovò a Los Angeles per un'altra perfomance di questo spettacolo, venne notato dal produttore Stanley Kramer che offrì al giovane un ruolo (originariamente quello del vicesceriffo Harvey Pell, poi virato nel silenzioso pistolero Jack Colby) in quello che sarebbe stato il suo prossimo film Mezzogiorno di fuoco, anticipandogli che, se avesse accettato, si sarebbe ritrovato a lavorare accanto a Gary Cooper e a una giovanissima Grace Kelly. L'attore non se lo fece ripetere due volte e firmò il contratto, ritrovandosi a essere il primo attore a essere visto dagli spettatori all'inizio del film e, quindi, attirando da subito la loro attenzione. Ma un ruolo simile, ovviamente, lo collegò a personaggi negativi, soprattutto in virtù della sua fisionomia (guance scavate, mento aguzzo, occhi penetranti, si dicevano fossero uno verde e l'altro blu ma anche questo venne smentito, e naso aquilino) che parlava meglio di quanto potessero fare certe battute. Consacrato definitivamente nel western sia in ambito televisivo che cinematografico, riuscì a imporsi anche nel genere noir con il ruolo di Tony Romano in Il quarto uomo (1952) - e con Squadra omicidi (1953) e La polizia bussa alla porta (1955) - e nella fantascienza (seppur di serie B) con Conquistò il mondo (1956) di Roger Corman. Senza mai distaccarsi dal genere nel timore di rimanerne imprigionato, continuò a recitare in Il segno della legge, Sfida all'O.K. Corral (1957) di John Sturges con Burt Lancaster e Kirk Douglas, Bravados (1958) con Gregory Peck

I telefilm western
Molto importante fu la sua attività televisiva. Fra il 1951 e il 1955, recitò nel telefilm western per bambini The Adventures of Kit Carson con Bill Williams, poi seguito da Le avventure di Rex Rider (1952) con Jock Mahoney e Dick Jones, Sky King (1952) con Kirby Grant e Gloria Winters, The Lone Ranger (1952), Annie Oakley (1955) con Gail Davis e Brad Johnson, Penna di Falco, Capo Cheyenne (1955) con Keith Larsen, The Real McCoys con Walter Brennan, The Rifleman con Chuck Connors, Tombstone Territory (1959-1962) della ABC, Frontier Doctor (1958) con Rex Allen, The Alaskans con Roger Moore, Avventure lungo il fiume (1959) con Darren McGavin, Have Gun - Will Travel, Colt.45, Cimarron City, Laramie, diventando addirittura Jesse James per Stories of the Century (1954).

I crime drama
Chiusa la moda dei telefilm di genere western sul piccolo schermo, si trasferì nel genere poliziesco grazie alla serie crime drama della CBS Richard Diamond con David Janssen e Regis Toomey, Gli intoccabili, City Detective, State Trooper, Sheriff of Cochise.

L'incidente
Nel 1958, un grave incidente stradale quasi costò a Van Cleef la vita e la carriera. Un infortunio al ginocchio gli proibì di andare di nuovo a cavallo. Dopo un recupero lungo e faticoso (che gli causò non poche sofferenze durante tutto il resto della sua vita), si ritirò per un certo periodo di tempo da cinema e tv, entrando invece nel business dell'arredamento di interni con la sua seconda moglie e spingendolo a dipingere paesaggi. Ritornò a recitare solo quando, completamente ristabilito, apparve in piccole parti televisive (per esempio il ruolo di un truffatore malvagio in un episodio di Bonanza del 1960).

Un altro ruolo importante
Nel 1962, John Ford gli comunicò di non poter fare a meno di lui per il film L'uomo che uccise Liberty Valance, con Lee Marvin, James Stewart e John Wayne, ma questo ritorno alle scene durò pochissimo e, proprio per le sue ridotte abilità western, fu costretto ad accontentarsi anche di ruoli non accreditati in film come La conquista del West (1962) e in telefilm come Perry Mason e I viaggi di Jaimie McPheeters.

Negli spaghetti western
Quando sembrò che tutto fosse perduto, arrivò Sergio Leone che, da sempre suo grande fan, gli chiese di partecipare al suo lungometraggio, per di più come protagonista, Per qualche dollaro in più (1965), seguito (visto l'ottimo successo) dal cult Il buono, il brutto e il cattivo (1966, nel quale mostrò di aver perso l'ultima falange del suo dito medio, si dice a causa di una rissa da bar), entrambi accanto a Clint Eastwood. Grazie a queste due opere cinematografiche, la carriera di Van Cleef si ricompose dalle ceneri, legandosi indissolubilmente allo spaghetti western (uno dei più interessanti fu senza ombra di dubbio ...E continuavano a fregarsi il milione di dollari del 1970 con James Mason) e trovando sorprendentemente dei ruoli eroici come in Da uomo a uomo, I giorni dell'ira, La resa dei conti e la trilogia di Sabata.

Ultime apparizioni
La carriera di Van Cleef proseguì a gonfie vele fino agli Anni Ottanta, guadagnandosi la stima di un altro importante maestro del cinema come John Carpenter che lo volle in 1997 - Fuga da New York (1981) con Ernest Borgnine (che poi ritroverà nel bellico Arcobaleno selvaggio con Klaus Kinski) e trasformandosi in un maestro ninja nella serie d'avventura della NBC The Master (1984) che però venne annullata dopo tredici episodi.

Morte
A dispetto dei suoi problemi cardiaci (aveva un pacemaker), continuò a lavorare per tutti gli Anni Settanta e Ottanta, fino a quando, un ultimo infarto e il cancro alla lingua non lo uccisero il 16 dicembre 1989, all'età di 64 anni, nella sua casa di Oxnard, in California. Venne seppellito nella Forest Lawn Memorial Park Cemetery di Hollywood Hills. Il suo volto fu di ispirazione per il personaggio di Revolver Ocelet nella serie di videogames "Metal Gear".

Vita privata
Tre le mogli di Van Cleef. La prima fu Patsy Ruth Kahle, rimastagli accanto dal 1943 al 1960. Fu la unica e sola moglie ad avergli dato dei figli (tre per la precisione, Alan, Deborah e David). La seconda fu Joan Marjorie Drane, che rimase tale dal 1960 al 1974, periodo in cui adottarono una figlia, Denise, mentre l'ultima fu Barbara Havelone, che gli rimase accanto fino alla sua morte.

Ultimi film

Thriller, (USA - 1986), 85 min.
Avventura, (USA - 1980), 103 min.
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