Fondatore nel 1978 della compagnia teatrale Giocoteatro, gira con essa in lungo e in largo Italia ed Europa, recitando e spesso scrivendo e dirigendo lui stesso le opere che portano in scena.
Nel 2009 vince il premio "Persefone - Il teatro in televisione" come Migliore attore Coprotagonista per lo spettacolo "La parola ai giurati" di Reginald Rose messo in scena da Alessandro Gassman.
Instancabile attore, autore e regista, Manrico Gammarota si esprime tramite svariati canali, passando dal cinema alla televisione, non dimenticando mai il suo amato teatro.
L'impegno al cinema
Oltre ad essere autore di varie opere tra cui Prima di partire, Facciamola finita (di cui firma anche la regia) e I fannulloni, Gammarota ha più volte messo a disposizione la sua recitazione per i lavori di molti registi italiani. Lo troviamo ad esempio in Sanguepazzo di Marco Tullio Giordana, interpreta l'agente Spadazzi in A cavallo della tigre di Carlo Mazzacurati, recita ne Il tramite di Stefano Reali e in Tuttoapposto di Franco Bertini.
Nel 2002 Gammarota veste i panni del violento padre di Olivia, ragazzina protagonista di Biuti Quin Olivia; in una periferia romana dei primi anni '80 li dirige Federica Martino, qui al suo primo lungometraggio; Gammarota è protagonista in Ultimo stadio, diretto da Ivano De Matteo e in Sono positivo di Cristiano Bortone. Ottieni ruoli importanti anche nella commedia di Silvio Soldini del 1997, Le acrobate e in quella di Pappi Corsicato del 1993, Libera. Partecipa con una piccola parte nei panni di un maresciallo dei Carabinieri a Lacapagira, con il quale il regista Alessandro Piva vince il premio Miglior regista esordiente ai maggiori riconoscimenti cinematografici italiani, Nastri d'Argento e David di Donatello. E una partecipazione Gammarota la ottiene anche in Giovanni Falcone di Giuseppe Ferrara e in Il cielo è sempre più blu di Antonello Grimaldi.
Sui palcoscenici teatrali
Quando si parla di teatro, Manrico Gammarota si sente a casa; nel 1978 ha fondato una sua compagnia teatrale, Giocoteatro, con la quale poi ha girato da un teatro all'altro in Italia e in Europa per mettere in scena i suoi spettacoli.
Gammarota scrive, dirige e recita in ambito teatrale e tra i numerosi spettacoli di cui si è occupato possiamo citare "Ettore e Ginevra" e "Vi faremo sapere", dei quali ha curato la scrittura e la messinscena; per quanto riguarda la recitazione invece era presente nella "Locandiera" di Goldoni per la regia di Marinella Anaclerio, in "Arsenico e vecchi merletti" diretto da Cecilia Calvi, nella versione della "Locandiera" messa in scena da Maurizio Panici, con il quale ha lavorato anche in "Tre sorelle" di Checov, ne "Il custode dell'acqua" di Franco Scaglia in "Orestea-Atridi" e nello shakespeariano "Sogno d'una notte di mezza estate".
Diretto da Alessandro Gassman nella "Parola ai giurati" di Reginald Rose ha vinto nel 2009 l'importante premio "Persefone - Il teatro in televisione" come Migliore attore Coprotagonista.
Non si fa mancare la fiction
Da un'artista poliedrico come Manrico Gammarota ci si poteva aspettare che si affacciasse anche all'esperienza televisiva, alternando fiction popolari ad altre più di nicchia. Possiamo vederlo all'opera nella seconda stagione di Squadra antimafia - Palermo oggi, nella prima e nella nona stagione della fortunatissima Distretto di polizia, nell'episodio Mio padre è in carcere diretto da Giulio Base, nella quarta stagione di Don Matteo.
Antonello Grimaldi, con cui aveva già lavorato al cinema, lo dirige nella fiction sulla ricca famiglia torinese Valenti Le stagioni del cuore; con Giulio Base lavora anche al film per la televisione Maria Goretti e alle miniserie Pompei e San Pietro.
Gammarota compare anche nella miniserie del 2008 che racconta la vita del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, Pane e libertà diretto da Alberto Negrin.
L'attore e regista muore suicida a Palo del Colle il 10 febbraio 2015.
