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Werner Herzog

Werner Herzog (Werner Stipetic) è un attore tedesco, regista, produttore, produttore esecutivo, scrittore, sceneggiatore, fotografo, è nato il 5 settembre 1942 a Monaco di Baviera (Germania).
Nel 1982 ha ricevuto il premio come miglior regia al Festival di Cannes per il film Fitzcarraldo. Werner Herzog ha oggi 81 anni ed è del segno zodiacale Vergine.

La natura di Werner Herzog

A cura di Fabio Secchi Frau

La realtà nel cinema. Qualcosa in cui Herzog ha sempre creduto poco. Nella sua accezione più estremista, il suo cinema è stato considerato "sull'orlo della follia", una versione dark della vita, ma senza troppi toni scuri, l'inquietudine è tutta nella logica o nelle atmosfere inquietanti che riesce a creare. Il cinema si alimenta di sogni, di nostalgie e di desideri collettivi, molto più che di realtà, l'ha sempre detto lui. E nei suoi sogni, nelle sue nostalgie e nei suoi desideri c'è sempre la Natura. Sia essa il volto di una verde giungla o di un sabbioso deserto. Ma attenzione, lui, la natura non l'ha mai amata... Parole sue! Per lui è stupida, oscena e sbagliata, ma vitale perché inevitabilmente primitiva, casuale e irripetibile. Da rimanerne spiazzati, così come si rimane spiazzati di fronte alle sue inconsapevoli e misteriosi visioni di morti folli ed eroiche. Un cinema di super uomini. Individui con dignità e che si risollevano dalla loro condizione umana.
Fratello del produttore Lucki Stipetic, nasce a Monaco di Baviera, ma si trasferisce con i genitori in un villaggio di montagna, senza alcun contatto con il mondo esterno. Nessun cinema, nessuna televisione, nessun telefono. Solo all'età di 13 anni, si sposta assieme a tutta la sua famiglia in un appartamento di Monaco. Farà la sua prima telefonata all'età di 17 anni. Nel frattempo che ultimava gli studi liceali, lavorava la notte come saldatore in una fabbrica di acciaio. Fu da quei primi stipendi che riuscì a girare il suo primo cortometraggio Ercole (1962), all'età di 19 anni. Da allora in poi non ha più smesso di produrre (giovanissimo ha già una sua casa di produzione), scrivere, dirigere, costruendo una filmografia di ben 40 film e pubblicando una dozzina di opere in prosa. Artista a tutto tondo, i suoi corti hanno fatto il giro del mondo, da Gioco sulla sabbia (1964) a La difesa esemplare della fortezza di Deutschkreutz (1967) oltre che Ultime parole (1968), Nessuno vuole giocare con me (1976) e Apocalisse nel deserto (1992). Non ha mai considerato i cortometraggi come opere minori del suo lavoro, anzi, li ha sempre integrati nel suo lavoro creativo come strumenti utilissimi della comunicazione.
Nel 1966, trova lavoro presso la NASA e continua il suo percorso studentesco studiando storia e letteratura all'Università di Monaco, trasferendosi nel 1967 alla University of Pittsburgh. Si impone all'attenzione internazionale con il lungometraggio Segni di vita (1968), vincitore dell'Orso d'Argento Speciale al Festival di Berlino. In quegli anni si sposa, la sua prima moglie è la produttrice e attrice Martje Grohmann, madre del regista Rudolph Herzog. Ma non sarà l'unica unione matrimoniale del regista. Nel 1987, divorzierà dalla Grohmann per portare avanti una relazione con la sua amante, l'attrice Eva Mattes dalla quale avrà Hanna Mattes. Poi sceglierà di bissare il matrimonio portando all'altare la fotografa Lena Herzog, che ancora oggi gli rimane accanto.
Vastissima la sua produzione di documentari: dalle prime opere prodotte per la tv come I medici volanti dell'Africa orientale (1969) e Futuro impedito (1971) a quelli firmati solo ed esclusivamente per il cinema come Il paese del silenzio e dell'oscurità (1971) e La grande estasi dell'intagliatore Steiner (1974). Ma Herzog si dimostra anche un ottimo attore recitando per Edgar Reitz e Ula Stöckl ne Geschichten vom Kübelkind (1971), esperienza - quella davanti alla cinepresa - che replicherà ne L'uomo dei fiori (1983) di Paul Cox, È difficile essere un dio (1990) di Peter Fleischmann e soprattutto Al di là dei sogni (1998) di Vincent Ward. Poi, dopo aver diretto il film sperimentale Fata Morgana, incontrerà l'attore Klaus Kinski e sarà, forse, la sua più lunga relazione privata e professionale. Kinski è il suo alter ego, a lui affida le parti da protagonista in pellicole che sono state marchiate a fuoco nella storia del cinema: Aguirre, furore di Dio (1972), Nosferatu - Il principe della notte (1978) con Isabelle Adjani, Woyzeck (1979) e soprattutto Fitzcarraldo (1981) con la nostra Claudia Cardinale.
Quest'ultima pellicola, ambientata agli inizi del Novecento, che tratta di un eccentrico barone irlandese vuole conquistare Iquitos, nel cuore dell'Amazzonia peruviana per farci cantare dentro Enrico Caruso, gli farà vincere la Palma d'Oro come Miglior Regista al Festival di Cannes. Ancora prima però aveva vinto il Premio Ripresi, il Gran Premio della Giuria e il Premio Ecumenico della Giuria (sempre a Cannes) per la pellicola drammatica L'enigma di Kaspar Hauser (1974).
Cobra verde (1987) è l'ultimo film con Klaus Kinski che morirà di lì a poco. Dal 1989, Herzog si cimenterà anche come regista teatrale dirigendo: "Giovanna d'Arco" (1989), "Lohengrin" (1991), "La donna del lago" (1992) e "Tannhäuser" (2000). Fra i film rilevanti degli anni Novanta, Grido di pietra (1991) con Donald Sutherland e Vittorio Mezzogiorno. Ma è la figura di Kinski che gli manca, così cerca di riportarla in vita con un sincero omaggio nel documentario Kinski, il mio nemico più caro (1999).
È in quegli anni che, leggenda vuole, abbia salvato la vita a Joaquin Phoenix, implicato in un brutto incidente automobilistico. Le sue ultime fatiche: il film drammatico Invincible (1998) con Tim Roth e Udo Kier e il film a episodi Ten Minutes Older - The Trumpet (2002), girato assieme ad artisti come Chen Kaige, Jim Jarmusch, Spike Lee e Aki Kaurismäki, nonché i bellissimi documentari Grizzly Man (2005) e L'ignoto spazio profondo (2005), dimostrano e sottolineano ancora una volta la totale contemplazione che Herzog ha per quelle figure titaniche, che vanno contro i limiti della natura e perdono immancabilmente.
Continuando a sfornare film e documentari in quantità (Cave of Forgotten Dreams, Into the Abyss, Death Row), nel 2012 passa anche dall'altro lato della macchina da presa recitando per Christopher McQuarrie in Jack Reacher - La prova decisiva.
Negli ultimi anni dirige soprattutto documentari, tra cui Lo and Behold (2016), Herzog incontra Gorbaciov (2018) e Nomad - In cammino con Bruce Chatwin (2019).

Ultimi film

Documentario, (Spagna - 2020), 80 min.

News

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