
Titolo originale | Yojimbo |
Anno | 1961 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Giappone |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Akira Kurosawa |
Attori | Toshirô Mifune, Tatsuya Nakadai, Yoko Tsukasa, Isuzu Yamada, Daisuke Katô Seizaburo Kawazu, Takashi Shimura, Hiroshi Tachikawa, Yôsuke Natsuki, Eijirô Tôno, Kamatari Fujiwara, Ikio Sawamura, Atsushi Watanabe, Susumu Fujita, Kyu Sazanka. |
Uscita | lunedì 23 settembre 2024 |
Tag | Da vedere 1961 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,71 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 25 settembre 2024
Un samurai arriva in un villaggio dilaniato dalla discordia di due avverse fazioni. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office La sfida del samurai ha incassato 28,1 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Un samurai ronin senza nome, soprannominato Sanjuro, finisce in un villaggio dove la civiltà sembra essersi fermata: neppure un negozio è aperto, mentre tutto ruota attorno allo scontro tra le gang di due yakuza, Saibei e Ushitora. Compresa la situazione, Sanjuro escogita un piano per ingannare entrambe le fazioni e sbarazzarsene, prestando i propri servigi di samurai al miglior offerente. Il suo piano sembra funzionare, finché il samurai non decide di liberare dalla prigionia la bella Nui, per restituirla alla sua famiglia.
Il paradosso di Yojinbo (significa "guardia del corpo" ed è traslitterazione più corretta rispetto a Yojimbo), noto da noi come La sfida del samurai, è di essere nato quasi come un omaggio al western di John Ford, rivisitato in chiave samurai, per poi essere ripreso in un remake sotto mentite spoglie come Per un pugno di dollari, che di La sfida del samurai riprende trama, atmosfere ed espedienti (Sergio Leone perderà una causa per plagio in merito).
Kurosawa riprende anche l'Odissea e altri testi fondanti della cultura occidentale, ma l'approccio è così radicale e moderno che influenzerà tutto il cinema giapponese a seguire, tanto nella rielaborazione del genere jidaigeki (film in costume) che nella escalation di violenza che caratterizzerà i film di Kinji Fukasaku e di Seijun Suzuki. In patria Akira Kurosawa fu spesso criticato per essere troppo "occidentale" per i gusti nipponici e in questo senso è esemplare Yojinbo, che da subito immerge in atmosfere fordiane: un cane con una mano mozzata tra i denti, balordi e traffichini in ogni dove; musiche ed eterne attese in un villaggio ventoso, in cui nessuno ha il coraggio di apparire in strada; la sensazione costante di una resa dei conti imminente tra cowboy. Sergio Leone intuì felicemente il potenziale del soggetto e ci costruì sopra le sue fortune, modellando il personaggio del pistolero taciturno di Eastwood sullo stampo del Sanjuro di Toshiro Mifune.
Tipico cavaliere errante da poema epico, il personaggio di Mifune non ha origine né nome (quando gliene viene chiesto uno, osserva dei gelsi e improvvisa un Kuwabatake Sanjuro, ossia "frutteto di gelsi di 30 anni"), ma ha un codice etico che gli permette di distinguersi dalla barbarie a cui va incontro e di prevalere sui prepotenti con cui ha a che fare.
La parabola del tipico ronin rimasto senza lavoro e senza padroni dopo la fine dell'era Tokugawa, nella seconda metà del XIX secolo, è quella di un mondo in declino, così come il senso dell'onore che questo si portava appresso in favore di una modernità volgare e sprezzante, incarnata dalla mancanza di codice etico delle famiglie yakuza e dalla pistola di Unosuke, codarda bocca di fuoco dei prepotenti.
Quello di Sanjuro diviene quasi un martirio nel momento in cui rivela di non perseguire un cinico piano di distruzione e di avere un cuore, un lusso che nel mondo dell'incipiente Novecento nessuno può più permettersi. Lo stile di Kurosawa farà scuola, tanto nell'uso del sonoro - il martellare del costruttore di bare, il tamburo del rappresentante della legge ridotto a arbitro prezzolato della contesa - che delle immagini, con una scelta delle inquadrature radicale, tanto nei campi lunghi delle contese in strada che nei primi piani grotteschi degli interni. Il personaggio di Sanjuro tornerà nel film omonimo di Kurosawa, sorta di sequel, e quindi in Zatoichi Meets Yojimbo di Kihachi Okamoto, sempre interpretato da Mifune.
Un samurai arriva in un villaggio dilaniato dalla discordia di due avverse fazioni. All'inizio si mantiene neutrale nei confronti di entrambe le parti, preferendo prendere posizione a favore dei popolani. Ma quando un inviato dei due contendenti sta per usare una pistola, arma sconosciuta in quel paese, il samurai lo affronta e lo batte con la semplice spada. La pace ritorna.
Nell’era Tokugawa (1603/1867)in Giappone la vita di un samurai non è più la stessa. Tramontato il tempo dei “signori della guerra”,all’epica eroica del XVI secolo,subentra ora lo sporco villaggio Manome,tenuto in ostaggio da bande di mercanti e mercenari della peggior risma,feccia mafiosa che tra pioggia, polvere, incendi e sabotaggi (il saké che esce a fiotti dalle botti crivellate di Tokuemon [...] Vai alla recensione »
LA SFIDA DEL SAMURAI (YOJIMBO) (GIAP, 1961) diretto da AKIRA KUROSAWA. Interpretato da TOSHIRO MIFUNE, TATSUYA NAKADAI, YOKO TSUKASA, ISUZO YAMADA, TAKASHI SHIMURA, DAISUKE KATO Nel Giappone del XXVI secolo, in cerca di acqua e cibo, arriva un giorno in un villaggio un samurai armato di katana. Scopre ben presto che la situazione del posto è tutt’altro che pacifica: la vita è [...] Vai alla recensione »
Graffiante parabola dei western hollywoodiani,ambientata nel giappone dei samurai.Umorismo sarcastico,azione forsennata e violenza(c'è anche uno sprazo splatter).Un pelo in basso rispetto a "I Sette Samurai",ma uno dei film più brillanti e appassionanti di Kurosawa,nonchè del cinema nipponico.Grande Mifune che giganteggia nei panni di un personaggio emblematico.
Un samurai ramingo (Sanjuro), giunto ad un incrocio di tre strade, lancia un bastone in aria per stabilire da quale parte andare. Affidandosi al caso, giunge quindi in un villaggio del Giappone feudale, dominato da due yakuza, onorate società mafiose dedite alla prostituzione, alla vendita di seta e sake o ad altri affari illeciti. Invece la gente onesta del villaggio, che si barrica in [...] Vai alla recensione »
Con Yojimbo, Akira Kurosawa, dimostra per l'ennesima volta il valore delle sue competenze. Con uno sguardo verso il pubblico occidentale, ricrea un farwest nipponico. La storia è incentratata su un samurai errante, il quale si trova a dover ripristinare la pace in un piccolo villaggio sperduto. Seibei e Ushitora si scontrano per l'eredità del primo, spaccando la cittadina in [...] Vai alla recensione »
L'idea è di quelle che segnano la storia dell'immaginario narrativo mondiale: un samurai sconosciuto arriva in un paese insanguinato dalla lotta tra due bande rivali e vende i suoi servizi, alternativamente, ora all'uno ora all'altro dei due contendenti, fino alla distruzione totale di tutti e al ristabilimento della pace. Kurosawa con questo Yojimbo, noto anche come La guardia del corpo (e infatti [...] Vai alla recensione »