FERNALDO DI GIAMMATTEO
Tipico prodotto hollywoodiano (mire esclusive di successo, attenzione ai generi e alla serialità, confezione accurata), ha una carriera intessuta di contrasti con il potere cinematografico. Lo contestano o lo vezzeggiano a seconda delle circostanze. È nipote di un regista del muto e figlio di un organizzatore. Comincia come sceneggiatore, dopo una brillante esperienza radiofonica. Nel 1955 esordisce nella regia e si intruppa fra gli autori di commedie, numerosi e fortunati. A differenza degli altri, ha uno spirito più corrosivo del lecito. Ma non rifiuta i compromessi, ora sul terreno del sentimento (Colazione da Tiffany, 1961, con Audrey Hepburn, è grazioso come poche commedie dell'era postsofisticata), ora su quello burlesco (s'inventa la serie della «Pantera rosa» con il goffo ispettore Clouseau di Peter Sellers: -La pantera rosa e Uno sparo nel buio, nel 1964, e più volte riprenderà il tema e il personaggio, sino a Il figlio della pantera rosa, 1993), ora perfino su quello drammatico (I giorni del vino e delle rose, 1963). Dove non transige è nella satira, quasi che abbia molti rospi da sputare per le angherie subite, lui così omogeneo al sistema: eccolo cimentarsi nell'infrazione sessuale, senza peli sulla lingua (da Operazione sottoveste 1959, a 10,1979, al trionfo dell'ambiguità con Victor/Victoria,1982, remake di un vecchio film tedesco, interpretazione sottile ed elegante di Julie Andrews, sua moglie), ma eccolo soprattutto inchiodare alla loro idiozia i cineasti di mezza tacca con S.O.B. (1981), ultimo film di William Holden, nuova piccante interpretazione di Julie Andrews accanto alla figlia Jennifer.
Nonostante la guerra che i suoi simili gli fanno, per le medesime ragioni per le quali egli persegue il successo economico, Edwards riesce sempre a lavorare, magari con difficoltà e rabbia, sviluppando il suo pessimistico e talvolta piccante discorso sulle debolezze, le meschinità, le presunzioni, le tendenze autodistruttive della natura umana. Qualcuno l'ha paragonato a Billy Wilder. Senza esagerare, di Edwards si può dire che è un ottimo autore di commedie.
Fernaldo di Giammatteo, Dizionario del cinema. Cento grandi registi,
Roma, Newton Compton, 1995