Laureato in matematica all’Università di Leida, regista in patria di film astutamente a metà tra prurigine e “arte” come Turkish Delight (candidato all’Oscar) e Kitty Tippel... Quelle notti passate sulla strada (1974), ma anche capace di preannunciare il suo gusto per la violenza e il suo cinismo in una storia che vorrebbe essere edificante come la cronaca resistenziale di Soldato d’Orange, 1979, che aveva come protagonista Rutger Hauer, Verhoeven ha girato prima di lasciare il suo paese un bel film amaro e disperato, Spetters (Spruzzi), e un bel giallo dalle venature surreali, Il quarto uomo (1983): ambedue già segnati dal gusto hardcore, dalla misoginia e dalla violenza cui darà libero sfogo una volta arrivato in America.
A Hollywood Verhoeven è approdato che già aveva quasi quarant’anni, ma, dopo una deviazione nel Medioevo con L’amore e il sangue (1985), si è prontamente allineato al gusto e alle tecnologie dei più giovani autori del filone “cyborg” inaugurando nel 1987 la serie Robocop (i cui successivi episodi saranno diretti da Irvin Kershner e da Fred Dekker), quindi realizzando da un bel racconto di Philip K. Dick il blockbuster di effetti speciali Atto di forza (1990), con Schwarzenegger e Sharon Stone.
All’improvviso, dopo tanto cinema al testosterone, tutto violenza e pulsioni basilari, in cui le donne sono solo oggetti di desiderio e di stupro, Verhoeven ribalta la faccenda, senza grandi vantaggi per la logica o per il sesso femminile, ed elegge proprio Sharon Stone come protagonista e portavoce di Basic Instinct, facendo dell’attrice una diva e spingendo i confini del pudore hollywoodiano al di là dei limiti sinora accettati dal grande pubblico. Il suo complice, come per il successivo, grottesco Show-girls, si chiama Joe Eszterhas, sceneggiatore da tre milioni di dollari al colpo: così assurdamente retribuito grazie ai finti liberati e ai veri voyeur che vanno lietamente a vedere i loro film, distillato violento, patinato e pruriginoso della volgarità e delle finte libertà degli anni novanta.
Basic Instinct - Istinto di base (Basic Instinct)
Da Irene Bignardi, Il declino dell’impero americano, Feltrinelli, Milano, 1996