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Rassegna stampa di Marisa Merlini

Marisa Merlini (Marisa Merlin) è un'attrice italiana, è nata il 6 agosto 1923 a Roma (Italia) ed è morta il 27 luglio 2008 all'età di 85 anni a Roma (Italia).

IDA BIONDI
MYmovies.it

Iniziò giovanissima la carriera teatrale nel campo della rivista, imponendosi per la recitazione vivace e una bellezza particolare, recitando a fianco di comici famosi. Nel cinema esordi in Roma città libera (1946, Marcello Pagliero). La sua carriera cinematografica si arricchì notevolmente negli anni successivi, quando abbandonò il teatro di rivista dopo il grande successo di Pane, amore e fantasia (1953, Luciano Comencini), in cui diede vita al personaggio della levatrice di cui è innamorato il maresciallo dei carabinieri (Vittorio De Sica), con molta efficacia drammatica e sottile umorismo. I molti film cui prese parte, soprattutto di genere comico-leggero, furono circoscritti sempre più nell'ambito del prodotto commerciale e di largo consumo, ma l'attrice ebbe occasione di tratteggiare figure e figurette gustose, esuberanti, tipiche di un certo costume popolare, affermandosi tra le più interessanti e vivaci caratteriste del cinema italiano degli anni Sessanta.

CLAUDIA MORGOGLIONE
La Repubblica

È morta Marisa Merlini, una vita per lo spettacolo

Il suo era un volto storico, e tra i più celebri, dello spettacolo italiano. Marisa Merlini è morta ieri notte a 85 anni, nella sua casa romana. Si spegne così una delle attrici simbolo del nostro Novecento, particolarmente votata alla commedia, ma capace di interpretare qualsiasi ruolo. E che, pur prediligendo il cinema, non ha trascurato né il teatro né la televisione.
Nata nella capitale nel 1923, già da ragazzina mostra una spiccata tendenza alla ribalta: è giovane, formosa, esuberante, ha un sorriso aperto. E così, a soli diciotto anni, esordisce nella rivista, come una delle tante belle ragazze dell'epoca. Il debutto è al Teatro Valle di Roma, nello show Primavera di donne, in un ruolo di contorno alla star Wanda Osiris. Lo spettacolo va in giro per l'Italia, è un trionfo. Anche Totò nota Marisa, che nel frattempo viene scelta come modella e testimonial per la Signorina Grandi Firme, emblema di un settimanale di successo.

FABIO FERZETTI
Il Messaggero

Marisa Merlini: pane, amore e cinema

Marisa Merlini aveva mille cose da raccontare e lo faceva con tutti i mezzi che aveva, da vera attrice. Da ragazza le bastava far lampeggiare gli occhi neri impertinenti o posarsi una mano sul fianco per dire tutto. Col passare del tempo imparò a privilegiare la parola, e con la miniera di aneddoti che aveva accumulato in tanti anni di mestiere finì per diventare una specie di enciclopedia ambulante del cinema italiano. Quel cinema verace e popolare che per decenni era andato a braccetto con il suo pubblico, cogliendone le debolezze e gli umori segreti con un’inventiva e insieme una capacità d’osservazione che erano il segreto del suo successo.
Ora che se n’è andata, a quasi 85 anni (era nata il 6 agosto 1923), Roma è un po’ più piccola; perché nessuno meglio di lei sembrava aver conservato vivo il ricordo di un carattere e di un modo d’essere romani che oggi siamo abituati a cercare appunto al cinema, mentre allora era esperienza quotidiana. Delle romane Marisa Merlini aveva i modi battaglieri, l’umorismo sferzante, la finta indolenza. In più era di una bellezza pepata e a suo modo inesorabile. Tanto che nel 1941, nemmeno diciottenne, debuttò al Teatro Valle accanto alla leggendaria Wanda Osiris nella rivista Primavera di donne mettendosi subito in luce per le sue doti non solo fisiche.

ANTONIO ANGELI
Il Tempo

Addio Marisa, ultima regina della commedia all’italiana

Bella, di quella bellezza calda e gentile delle donne d'altri tempi, e brava, come solo poche sanno esserlo: Marisa Merlini, una grande protagonista del mondo dello spettacolo italiano, si è spenta ieri nella sua casa nella Capitale, aveva 84 anni, era nata a Roma il 6 agosto del 1923.
Tutti la ricordano come una grande caratterista, la più grande, della commedia all'italiana, ma il termine «caratterista» le va decisamente stretto, perché era molto di più e, nel mondo dello spettacolo, aveva fatto, benissimo, tutto: rivista, teatro, cinema e qualche puntatina nella tv.

MARIA PIA FUSCO
La Repubblica

Addio Marisa Merlini volto autentico della commedia

Addio a un' attrice di razza: nella notte di domenica si è spenta Marisa Merlini. Era nata a Roma il 6 agosto 1923. La notizia è stata data ieri dalla famiglia e dal suo medico che l' aveva visitata due giorni fa e l' aveva trovata «lucida, ironica e attenta come sempre». Interprete di oltre cento film, aveva recitato con maestri della commedia come Steno, Monicelli, Risi, Lattuada, Comencini, che l' aveva diretta nel personaggio più popolare, Annarella, la levatrice che in Pane, amore e fantasia si contende con la "bersagliera" Lollobrigida il cuore del maresciallo De Sica. Il ruolo della levatrice le rimase attaccato addosso: lo interpretò in altri 14 film. Annarella era una ragazza madre, un ruolo audace nei primi anni Cinquanta, ma la Merlini non esitò ad accettarlo. Amica di Anna Magnani, aveva lo stesso carattere deciso e forte, un linguaggio diretto, verace, senza ipocrisia. Molto prima del femminismo, affermava la libertà di scelta delle donne e, fino all' ultimo, quando era ospite di talk show televisivi, con la sua inconfondibile voce da fumatrice raccontava i suoi incontri sentimentali, con gli stessi toni divertiti e ironici con cui parlava della "sciocchezza" di aver rifiutato La ciociara «perché non mi sentivo in grado di interpretare una donna più vecchia di me». De Sica la corteggiava anche in Tempo di villeggiatura, in cui la Merlini era una signorina non più giovane, uno dei suoi rari ruoli malinconici, mentre c' erta tutta la sua vivacità spudorata nell' allegra prostituta in Dramma della gelosia di Ettore Scola. Bella e formosa, da ragazzina aveva studiato recitazione, ma quando suo padre abbandonò lei e i suoi quattro fratelli fu costretta a lavorare. Faceva la commessa di profumeria e, come ricordava spesso, «ci sarei rimasta a vita se un giorno non fosse entrata nell' emporio Mariuccia Giuliano, la moglie di Macario». Nel ' 41 esordì al Valle di Roma tra le "donnine" della rivista "Primavera di donne". Nel dopoguerra la sua carriera fu soprattutto nel cinema, che aveva bisogno delle sue doti e dei tempi comici, non erano molte le attrici capaci di tenere testa a grandi della risata come Totò, De Sica, Manfredi, Sordi. Il legame con il teatro però rimase e quando il regista Peter Grenville la chiamò a Londra per il ruolo della governante napoletana in "Questioni di Stato" di Rattigan, accettò e ci rimase per un anno di repliche. Al ritorno fu chiamata da Garinei e Giovannini e partecipò a due commedie musicali, Cielo, mio marito! e Foto di gruppo con gatto. Più rare le apparizioni in serie tv e nel cinema. L' ultimo personaggio per lo schermo è una delle vecchie zie in La seconda notte di nozze di Pupi Avati, che la ricorda con «affetto e rammarico. Sono felice di averla convinta a lavorare con me. Mi ricordo che era una fumatrice accanita e che si muoveva sul set con la consapevolezza di chi conosce il cinema. Era sempre se stessa, dentro e fuori il set, capace di piegare il personaggio alla sua identità personale: una qualità che ho trovato raramente in un attore». I funerali si svolgeranno domani alle 15 nella Chiesa degli artisti in piazza del Popolo a Roma.

MASSIMO BERTARELLI
Il Giornale

Addio a Marisa Merlini caratterista di talento

Se ne è andata Marisa Merlini, ultima grande caratterista del cinema italiano. L’ultima si dice sempre, ma grande era stata davvero. È morta nel sonno, l’altra notte, nella sua casa di Roma: avrebbe compiuto ottantacinque anni il 6 agosto.
Molti la ricorderanno nelle sue recenti apparizioni televisive, assidua ospite, esuberante e polemica, al Maurizio Costanzo Show: gli occhi di fuoco, la risata tonante, la grinta intatta dei tempi d’oro. Sul palcoscenico del Sistina le piaceva ricordare, probabilmente gonfiando la realtà, il suo gran rifiuto: quando disse no a De Sica per il ruolo della Ciociara, con cui poi la Loren vinse l’Oscar.

MARCO GIUSTI
Il Manifesto

Addio Marisa Merlini, grande caratterista

Soubrette, attrice, soprattutto gran parlatrice, Marisa Merlini si è spenta ieri a Roma, dove era nata nel 1923, a 85 anni. L'abbiamo vista in un numero quasi sproporzionato di film, oltre 150 dal dopoguerra in poi, in ruoli dove ripeteva alla grande il suo ruolo di romana verace. Sia che fosse fidanzata, moglie, madre, suocera, Marisa rimaneva costante nella sua sincerità portandosi sulla scena il bagaglio che aveva nella vita. Magari non bellissima, magari non finissima, ma sempre fedele a se stessa, è una delle poche attrici che abbiano attraversato indenni il passaggio dal neorealismo alla commedia classica e quella dalla commediaccia anni '70 alla fiction di oggi. Per non parlare di varietà e di tv. Il suo pubblico, ovviamente, l'ha sempre seguita. Scoperta da Vittorio Metz nei teatri romani, era stata in tutte le grandi compagnie del tempo, diventando presto una delle donnine di Macario.

MASSIMO IONDINI
Avvenire

Addio Merlini, volto del cinema, popolare

Se n’è andata alla vigilia del suo 85° compleanno l'ultima grande caratterista del cinema italiano, Marisa Merlini, nata a Roma il 16 agosto 1923. Amica e ammiratrice di Anna Magnani, di cui fu considerata dalla critica cinematografica una concorrente in virtù della sua prorompente romanità, Marisa Merlini è stata protagonista di un centinaio di commedie dell'età d'oro del cinema italiano al fianco di giganti del calibro di Totò, Sordi, De Sica, Manfredi, Tognazzi e Fabrizi. Lanciata dalla rivista nella compagnia di Macario (in Primavera di donne del '41 faceva da contorno alla star Wanda Osiris), la Merlini diventò una presenza fissa in molti film del dopoguerra lavorando per i più importanti registi, da Luigi Comencini (L’imperatore di Capri del '49 e Pane, amore e fantasia del '53, nel famoso ruolo della levatrice vanamente innamorata del maresciallo De Sica) a Mario Monicelli (Padri e figli del '57), da Vittorio De Sica (Il giudizio universale del '61) ad Ettore Scola (Dramma della gelosia, Tutti i particolari in cronaca del '70), da Luigi Zampa (Signori in carrozza del '51 e Il vigile del 60) e Mario Camerini (Gli eroi della domenica del '53) a Pupi Avati che l'ha diretta tre anni fa ne La seconda notte di nozze, la sua ultima apparizione. «È stato un onore e un’esperienza fantastica - ricorda il regista-. Marisa ha portato su quel set l’esperienza di chi ha fatto parte del nostro cinema negli anno d'oro e aveva quel rispetto assoluto per il suo lavoro che in gran parte negli anni successivi si è perso».

ROBERTA BOTTARI
Il Messaggero

Ironica e procace l'altra faccia della Magnani

Marisa Merlini era, come Aldo Fabrizi e Alberto Sordi, una delle attrici più genuinamente romane non solo al cinema, ma anche nello spirito e nell'istinto. L'attrice aveva fatto in modo di non tradire mai gli aspetti più autentici del suo "popolo". Non a caso. parlando di lei, l'aggettivo più frequente finiva sempre con l'essere "esuberante". E, certamente anche qui non a caso, la sua migliore amica era Anna Magnani. Di loro, si diceva avessero in comune il tipico temperamento romano. Ma, rispetto alla Magnani. Marisa Merlini era più "morbida", più tollerante. E fu proprio questa sua vena cordialmente romanesca a decretare il suo successo. Da allora fece un film dietro l'altro. E, forse perché la chiamavano quasi sempre in ruoli ispirati alla realtà, a condizioni di vita vicine a quelle del pubblico,Marisa Merlini era una di quelle interpreti che, agli spettatori, sono simpatiche. Alle donne piaceva la verità delle sue espressioni e ammiravano il fatto che fosse misurata nelle pur accese esternazioni, pungente e ironica al momento giusto. Gli uomini amavano la sua procacità, il folgorante sex appeal e la spontanea immediatezza.

LAURA LANDOLFI
Il Manifesto

Se ne va "Marisona". Muore un pezzo di Roma
"Un pezzo di Roma", così, in uno dei molti messaggi apparsi su internet all'annuncio della sua morte avvenuta alla soglia degli 85 anni (li avrebbe compiuti il 6 agosto) nella sua casa romana, un fan descrive la grande Marisa Merlini. Ed era proprio questo la Merlini, una parte della sua città come lo erano Alberto Sordi, Aldo Fabrizi o la sua cara amica Anna Magnani, tutti simboli di una romanità antica.
Interprete per eccellenza della commedia all'italiana del secondo dopoguerra, la "Marisona nazionale", pur avendo debuttato come soubrette grazie alla sua esplosiva bellezza, fu soprattutto una caratterista. Chi non se la ricorda, infatti, in Pane amore e fantasia mentre tentava di conquistare Vittorio De Sica o nei Mostri di Dino Risi? Di principi dello schermo, Marisa ne ha conquistati molti, cinematograficamente parlando, da Totò (con cui lavorò anche in teatro) insieme al quale interpretò L'imperatore di Capri di Luigi Comencini e Totò cerca casa di Steno e Mario Monicelli (con Monicelli lavorò anche in Padri e figli), a Corbucci con cui interpretò Il grande silenzio a Lattuada (Oh, Serafina!, a Scola in Dramma della gelosia, Tutti i particolari in cronaca. Nel 1957 si conquistò il Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista con Tempo di villeggiatura diretto da Antonio Raccioppi, in cui recitava insieme a Vittorio De Sica, Nino Manfredi, Maurizio Arena e Giovanna Ralli. Prima di imporsi come caratterista, Marisa aveva debuttato al Teatro Valle di Roma nel 1941, a diciannove anni, nella rivista Primavera di donne accanto a Wanda Osiris A notarla quando faceva la commessa al banco di profumi in un emporio fu Mariuccia Giuliano, moglie di Macario che la affiancò al marito nelle sue riviste. Dopo una piccola apparizione nel film Stasera niente di nuovo (1942) di Mario Mattoli,la Merlini cominciò a lavorare nel cinema nell'immediato dopoguerra a partire da Roma città libera di Marcello Pagliero. Centinaia le pellicole interpretate da quel momento in poi, forse con un unico rimpianto: aver rifiutato il ruolo della "ciociara", perché, come rivelò in un'intervista qualche tempo fa, pensava di dover interpretare una donna molto più grande di lei. Finita l'epoca del cinema dei grandi nomi, negli anni '70 Marisa interpreterà alcune "storiche" commedie all'italiana, tanto bistrattate dalla critica e sdoganate solo negli ultimi anni, come Il tifoso, l'arbitro e il calciatore (Pier Francesco Pingitore), Ricky e Barabba (Christian De Sica) e Mutande pazze (Roberto d'Agostino). L'ultimo ad averla diretta nel 2005 in La seconda notte di nozze dopo un excursus nel mondo delle fiction tv, è stato Pupi Avati: «Mi ricordo che raccontava spesso con orgoglio di aver interpretato in 14 film la figura della levatrice», dice, il regista che di lei ricorda le mille sigarette, «era un'accanita fumatrice». E aggiunge un ultimo ricordo: «si muoveva sul set con la consapevolezza di chi conosce il cinema. Era sempre se stessa, dentro e fuori dal set, capace di piegare il personaggio alla sua identità personale: una qualità che ho trovato raramente in un attore».

PUPI AVATI

Pupi Avati: «Una grande professionista»

«Sono felice di essere riuscito a condividere con Marisa Merlini qualche cosa, mentre non ce l'ho fatta con altri grandi attori». Pupi Avati, ieri a Fiuggi per il «Family Festival», ricorda con «affetto e rammarico» Marisa Merlini.

GIANNI RONDOLINO

Pane, amore e commedia

Il nome di Marisa Merlini, l'attrice italiana morta ieri all'età di 84 anni, è strettamente legato al personaggio di Anna, la levatrice dei due film Pane, amore e fantasia e Pane, amore e gelosia, di cui si era invaghito Vittorio De Sica, che vi interpretava il personaggio del maresciallo dei carabinieri Antonio Carotenuto.
Erano i primi anni Cinquanta, quando il neorealismo italiano si tingeva di rosa, e le storie, non più tragiche o drammatiche, alimentavano

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