Esordì appena diciassettenne nel cinema "muto", con una parte in Martiri d'Italia (1926, D. Gaido e S. Laurenti Rosa); tuttavia si affermò soprattutto nei primi anni del cinema «sonoro», in una serie di film leggeri, in cui si rivelò attrice sensibile e delicata. Passata al teatro, riapparve sullo schermo nei primi anni Cinquanta, in alcuni film di non grande livello artistico, tra i quali, tuttavia, si distingue la sua interpretazione in Tre storie proibite (1952, Augusto Genina), in cui diede vita, con notevole efficacia drammatica, ad un personaggio di donna cinica e senza scrupoli. Apparve saltuariamente anche in televisione.